Green Pass, Draghi firma il dpcm: ecco cosa prevede

Green Pass, Draghi firma il dpcm: ecco cosa prevede

Cosa prevede il dpcm sul Green Pass. Il provvedimento realizza le condizioni per l’operatività richieste dall’Ue.

ROMA – Il premier Draghi ha firmato il dpcm sul Green Pass. Dopo un lungo confronto con il resto della maggioranza, il presidente del Consiglio ha deciso di chiudere la partita e approvare il provvedimento che “faciliteranno la partecipazione ad eventi pubblici, l’accesso alle strutture sanitarie assistenziali e spostamenti sul territorio nazionale“.

Il provvedimento, come precisato sul sito di Palazzo Chigi, è stato realizzato rispettando le condizioni del Regolamento europeo e dal 1° luglio consentirà la piena interoperabilità delle certificazioni digitali. Un passaggio fondamentale per garantire la libertà di movimento nel Vecchio Continente.

Firmato il dpcm sul Green Pass

Sul sito dgc.gov.it saranno disponibili entro il 28 giugno tutte le certificazioni associate alle vaccinazioni effettuate fino al 17 giugno. Con il passare dei giorni, la piattaforma dovrebbe allinearsi alle nuove vaccinazioni e un messaggio notificherà la presenza del certificato su questo sito.

La certificazione potrà essere anche in formato digitale su pc, tablet e smartphone. E le applicazioni Immuni e Io saranno fondamentali per aiutare questo passaggio. Il Green Pass, inoltre, può essere richiesto anche in farmacia utilizzando la tessera sanitaria oppure dal proprio medico di base o pediatra.

Mario Draghi

Come funziona il Green Pass

Le indicazioni sul funzionamento del Green Pass sono molto chiare. La certificazione verde può essere ottenuta con la vaccinazione (in Italia in caso di una sola dose il via libera è atteso dopo 15 giorni dalla somministrazione) o con la guarigione. In caso contrario, il cittadino dovrà sottoporsi ad un tampone entro le 48 o 72 ore prima dell’evento.

Un passaggio fondamentale per tornare alla normalità e in sicurezza. Nelle prossime settimane la misura dovrà essere definita e migliorata. La discussione è ancora in corso a livello internazionale e non si esclude la possibilità di un nuovo intervento a livello locale e non solo europeo.