Il monito di Mario Draghi all’Europa alla conferenza di alto livello ‘A un anno dal rapporto Draghi’, con Ursula von der Leyen.
Dopo il vertice Cotec di Coimbra con tanto di avviso all’Europa, ecco Mario Draghi tornare a parlare del futuro dell’Ue a margine della conferenza di alto livello ‘A un anno dal rapporto Draghi’, con Ursula von der Leyen. L’ex presidente della Bce ha fatto il punto della situazione con tanto di richiesta di azione per evitare la scomparsa del modello di crescita europeo.

Mario Draghi e il futuro dell’Europa
“A un anno di distanza, l’Europa si trova in una situazione più difficile. Il nostro modello di crescita sta svanendo”. Sono state queste le prime parole di Mario Draghi per mettere in guardia l’Europa. “Le vulnerabilità stanno aumentando. E non esiste un percorso chiaro per finanziare gli investimenti di cui abbiamo bisogno. Ci è stato dolorosamente ricordato che l’inazione minaccia non solo la nostra competitività, ma anche la nostra stessa sovranità”, ha aggiunto ancora l’ex presidente della Bce a margine della conferenza di alto livello ‘A un anno dal rapporto Draghi’, con Ursula von der Leyen.
“I cittadini e le aziende europee apprezzano la diagnosi, le priorità chiare e i piani d’azione. Ma esprimono anche una crescente frustrazione. Sono delusi dalla lentezza dell’Ue. Ci vedono incapaci di tenere il passo con la velocità del cambiamento altrove. Sono pronti ad agire, ma temono che i governi non abbiano compreso la gravità del momento”, ha spiegato ancora Draghi. “[…] Il nostro modello di crescita sta svanendo. Le vulnerabilità stanno aumentando e non esiste un percorso chiaro per finanziare gli investimenti che ci servono”.
Il commento della von der Leyen
Nel corso della conferenza è intervenuta anche Ursula von der Leyen che ha ringraziato Draghi e ha espresso alcuni concetti: “Sono assolutamente convinta che l’Europa possa unirsi attorno a questo programma. Ogni singolo Stato membro ha approvato la relazione Draghi. E così ha fatto il Parlamento europeo. Sappiamo tutti cosa bisogna fare. E il ‘business as usual’ non funziona più”.
Per questo l’Ue si è mossa: “Il primo atto del nuovo mandato è stata la nostra Bussola della Competitività, che traduce il Rapporto in politiche concrete“. La presidente della Commissione ha anche aggiunto come ci sia la necessità di investire nell’economia circolare “fondamentale per la nostra sicurezza di approvvigionamento”.