Il premier italiano Mario Draghi, al G7, ha parlato della situazione ucraina, riaffermando il sostegno al Paese di Volodymyr Zelensky.
La coesione europea nei confronti della situazione ucraina è forte e costante. Questo è quanto emerge dalle parole del premier italiano Mario Draghi al G7, che ha riaffermato il sostegno nei confronti del popolo ucraino e di Volodymyr Zelensky. Queste le parole di Mario Draghi in seguito al summit ad Elmau.
Le parole del premier italiano
Il G7 è stato “veramente un successo, ha riaffermato piena e grande coesione, grande unità di vedute in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina“. Il G7, inoltre, “è pronto a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario”, continuando con le sanzioni, una strada “essenziale per portare la Russia al tavolo dei negoziati”.
“La pace – ha dichiarato Draghi – dovrà essere quella che vuole l’Ucraina ma, come ha detto il presidente Biden” bisogna “essere pronti a cogliere spazi negoziali se dovessero presentarsi”. “Il sostegno all’Ucraina – ha affermato Draghi – fino ad ora è stato sufficiente per permettere di difendersi. L’ho detto e ripetuto tante volte: non ci sarà pace se l’Ucraina non sarà in grado di difendersi. Senza difese c’è imposizione, sottomissione e oppressione, non c’è pace”.
“Finora il sostegno del G7 è stato sufficiente, la condizione essenziale per la difesa”, ha affermato il premier italiano. “Questo costituisce una sorpresa, nessuno pensava che l’Ucraina potesse difendersi con efficacia e coraggio, come sta facendo. Le ultime settimane hanno visto un costante progresso delle forze militari russe. Tutti guardiamo quello che succede sul campo, il sostegno all’Ucraina andrà avanti e continuerà in maniera unitaria e adeguata”.
Draghi ha asserito che è “molto difficile fare previsioni sulla durata della guerra. All’inizio si dava per scontato che l’Ucraina sarebbe stata invasa e rapidamente avrebbe sottoscritto la pace, perché nessuno pensava potesse difendersi. La durata della guerra in un certo senso sta manifestando il successo della difesa ucraina, il successo del sostegno che il G7 e in generale la Nato ha dato all’Ucraina. Quindi, quanto duri è molto complicato dirlo. Quello che è certo è che da questo summit esce, insieme alla fermezza del sostegno, che se c’è la possibilità di negoziati, qui siamo”.