Botta e risposta tra il premier uscente, e la prossima presidente del Consiglio. “Ci sono ritardi evidenti e difficili da recuperare”.
Mario Draghi e Giorgia Meloni in costante contatto nell’ultima settimana per una “transizione ordinata” si sono scontrati sui tempi della realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Secondo il premier Draghi il suo governo ha realizzato le riforme per il Pnrr in anticipo. Dall’altra parte, Meloni parla di ritardi. “Non ci sono ritardi nell’attuazione del Piano, se ce ne fossero, la Commissione non verserebbe i soldi” ha detto Draghi riferendosi alla seconda tranche da 21 miliardi che stanno per arrivare.
Anzi, Draghi chiarisce che “l’attuazione procede più velocemente” del previsto. «Ho fatto tutto il possibile, le ho lasciato il lavoro fatto. Ora tocca a lei» avrebbe detto il premier uscente. “E’ essenziale dimostrare che le riforme e gli investimenti siano portati a termine come previsto” lancia un avviso a chi lo succederà. Ma la leader di Fratelli d’Italia insiste con i ritardi evidenti e difficili da recuperare sul Pnrr e sottolinea che la responsabilità sarà attribuita al futuro governo e non a chi l’ha determinata.
Ritardi o anticipo sul Pnrr? Draghi si scontra con Meloni
Il governo Draghi lascia in eredità a Meloni 15 miliardi spesi dei 29,4 previsti per il 2022. E ha già ottenuto il via libera dell’Europa ad altre due rate da 42 miliardi oltre al prefinanziamento da quasi 25. Serviranno entro il 2026 per la transizione ecologica e digitale dell’Italia. Alcuni progetti però sono realmente in ritardo a causa dei costi delle opere pubbliche e dei tempi per le procedure. Questi ritardi si manifesteranno nel 2023 e 2024.
Ora “spetta ovviamente al prossimo governo continuare il lavoro di attuazione, e sono certo che sarà svolto con la stessa forza ed efficacia” ha precisato Draghi cercando di placare i toni che si sono accesi tra i due. La questione del Pnrr è molto importante sia per il governo Draghi sia per il futuro governo che avevano in campagna elettorato pensato di modificarlo in base alle nuove esigenze. Anche Giorgia Meloni in serata interviene sulla polemica dicendo che non c’è stato nessuno scontro con Draghi mettendo a tacere altre voci.