L’Italia ha partecipato con un jet da ricognizione alla missione NATO per proteggere la Polonia dopo lo sconfinamento di droni russi: le dichiarazioni Crosetto.
“Gli aerei italiani fanno parte della Nato e sono pronti a difendere gli alleati come ci aspettiamo gli alleati farebbero se a essere minacciata fosse l’Italia“, ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto, confermando il coinvolgimento dell’Italia nella missione NATO di protezione della Polonia dopo lo sconfinamento di una ventina di droni russi. Ecco, a seguire, cosa è successo e le parole del ministro italiano.

L’intervento dei jet da ricognizione italiani per proteggere la Polonia
Durante l’operazione notturna, come riportato da L’Ansa, un velivolo da ricognizione italiano Gulfstream G550 CAEW è partito dalla base di Amari, in Estonia, alle 00:47. Ha spento i trasponder durante il volo, rendendosi non tracciabile, per poi riapparire alle 7:54 durante il rientro.
Il G550 CAEW è un sistema multi-sensore, costruito in Israele, dotato di radar a scansione elettronica integrato con altri apparati che offrono sorveglianza a 360° in tempo reale su lunghe distanze. Con una capacità di quasi 19 tonnellate di carburante, può restare operativo per molte ore.
Oltre all’Italia, sono intervenuti anche caccia F-35 olandesi, mentre i radar dei sistemi Patriot della NATO hanno rilevato la presenza dei droni russi, senza però aprire il fuoco. Secondo fonti dell’Alleanza citate da Reuters, l’incursione non è stata classificata come un attacco.
Le parole del ministro Crosetto
A margine della riunione ministeriale E5 a Londra, aggiunge L’Ansa, Guido Crosetto ha ribadito la posizione dell’Italia: “Entrare nello spazio aereo della Polonia significa entrare nello spazio aereo dell’Italia, del Regno Unito, della Germania, della Francia, di ogni Paese dell’Alleanza Atlantica. Perché un’alleanza o è totale o non è“.
Ha poi aggiunto: “È il messaggio forte che vogliamo lanciare a Putin. Io non so se sia stato un modo per testare le nostre difese o sia stata una provocazione, non ci interessa. La NATO e ogni nazione della NATO è pronta a reagire“.