Mentre i russi attaccavano Mariupol, Putin discuteva dei diritti degli orfani

Mentre i russi attaccavano Mariupol, Putin discuteva dei diritti degli orfani

Mentre le bombe cadevano sopra l’ospedale di Mariupol, il presidente Putin discuteva delle adozioni degli orfani del Donbass.

L’incontro di ieri sera a Mosca tra Vladimir Putin e Maria Lvova-Belova, commissario per i diritti dell’infanzia del governo russo, ha fatto discutere. Non tanto per l’evento in sé, quanto per lo spietato timeframe nel quale è avvenuto: solo poche ore dopo il bombardamento dell’ospedale di Mariupol. Un paradosso che ha fatto sprofondare ancora di più la reputazione di Putin, ormai nemico pubblico numero uno. Il Daily Mail lo ha definito un “ipocrita”.

Sembra che Putin abbia tenuto l’incontro con Lvova-Belova per modificare la legge legata all’adozione di orfani ucraini del Donbass, dopo che – come sottolineato dal Daily Mail – l’esercito russo ha ucciso i loro genitori. “Si tratta di circostanze straordinarie e mi sembra che si debba pensare non ai ritardi burocratici, ma agli interessi dei bambini, ha dichiarato il leader russo Putin, aggiungendo quanto segue. “Farò proposte, cambieremo la legislazione. Faremo appello alla Duma di Stato, sono sicuro che i deputati la sosterranno”.

Vladimir Putin

Eppure, dal momento in cui Putin ha deciso di invadere l’Ucraina, sono stati messi sotto attacco ospedali, scuole, asili e chi più ne ha più ne metta. La popolazione civile ha subito molte perdite in seguito a quella che doveva essere solo “un’operazione militare volta a riprendere il Donbass”. Andrea Iacomini di Unicef Italia ha commentato quanto segue. “Purtroppo oggi le guerre continuano ad avere questa caratteristica, che è peggio della bomba atomica. Attaccare gli ospedali con donne e bambini è un atto di malvagità unica”. L’ultimo atto di questa terribile carneficina si è verificato ieri a Mariupol, con l’attacco ad un ospedale con un reparto pediatrico e uno di maternità. Stando alle fonti ucraine, ci sarebbero tre morti e 17 feriti.