Economia, Bonomi: “Il Paese è fermo e mi preoccupa molto”

Economia, Bonomi: “Il Paese è fermo e mi preoccupa molto”

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha parlato della situazione economica del Paese in modo pessimista.

L’economia italiana è a un punto drammatico: la guerra in Ucraina e la pandemia hanno causato una serie di conseguenze gravi dal punto di vista economico. Nel dettaglio, il gas, l’inflazione e il carburante, nonché le materie prime, hanno subito uno sconvolgimento legato ai due macro-eventi, difficilissimi da gestire per il Governo italiano. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha commentato la situazione economica attuale, usando parole estremamente forti.

Le dichiarazioni del presidente di Confindustria

Questo Paese è fermo e mi preoccupa molto. Siamo di fronte a scenari internazionali molto asimmetrici, gli Stati Uniti rallentano ma rallentano pochissimo rispetto all’Europa e all’interno della stessa Europa l’Italia e la Germania saranno i paesi più colpiti e la Germania peraltro è un mercato molto importante per le imprese italiane”. Queste le parole del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenuto all’assemblea di Confindustria Romagna. “E noi cosa avevamo chiesto al Governo? – ha asserito – Capiamo che è un momento difficile e capiamo le sanzioni alla Russia ma a una condizione, che in questo Paese si apra un periodo di riformismo competitivo.

Stando al leader di Confindustria, “oggi dobbiamo fare interventi necessari per rispondere alle difficoltà del Paese: è innegabile che c’è una fascia di italiani che sta soffrendo, sono quelli sotto i 35mila euro di reddito, lo abbiamo detto e ridetto: bisogna intervenire per mettere più soldi in tasca agli italiani e lo possiamo fare solo con una strada: ridurre le tasse sul lavoro, il famoso taglio contributivo del cuneo fiscale”.

Euro

Bonomi ha concluso il suo discorso affermando: Un grande obiettivo del Paese è rispondere alle diseguaglianze alle quali da 161 anni, dall’Unità d’Italia, non si dà risposte, cioè le diseguaglianze di genere, generazionali, di territorio e di competenze. Quali sono le riforme che aspettiamo? Fisco, concorrenza, politiche attive del lavoro, potrei fare un lungo elenco… riforme che sono bloccate dalle battaglie di bandierina dei partiti e che determinano il fatto, che le riforme che si stanno facendo sono annacquate, non sono quelle di cui il Paese ha bisogno”.