Italia in chiaro-scuro: l’occupazione fa sorridere ma la crescita è pari a zero

Italia in chiaro-scuro: l’occupazione fa sorridere ma la crescita è pari a zero

Economia italiana in stagnazione. Salvini chiede una manovra coraggiosa, Di Maio si gode il dato sull’occupazione e rilancia il cuneo fiscale.

Le ultime notizie legate all’economia italiana presentano un quadro preoccupante. Le buone notizie arrivano dal dato sull’occupazione, mentre le notizie allarmanti arrivano dal Pil e si possono riassumere con una parola: stagnazione.

Economia italiana in stagnazione

Partiamo dall’aspetto negativo. L’economia italiana è in una fase di stagnazione. Il secondo trimestre del 2019 ha fatto registrare una crescita pari a zero. Tradotto il dato – non propriamente positivo – non ha subito variazioni rispetto al primo trimestre dello stesso anno.

La fase di stagnazione, come evidenziato dall’Istat. prosegue dal secondo trimestre del 2018. Incidono in maniera negativa i dati legati all’industria e all’agricoltura, due settori in difficoltà se non addirittura in crisi.

Il rischio evidenziato e sottolineato è che la linea del flusso. al momento piatta, faccia registrare una discesa, un crollo verticale, già nel medio termine.

Fonte foto: https://www.facebook.com/IstatCensimentiGiornoDopoGiorno

Le opposizioni politiche contro il governo

I dati Istat sul Pil rappresentano linfa vitale per le opposizioni politiche che accusano il governo di aver fermato l’Italia condannandola alla stagnazione. La difesa del governo è affidata questa volta al ministro dell’Economia Giovanni Tria che si è mostrato sereno parlando di un dato prevedibile e previsto, in linea con la fase di rallentamento che sta interessando tutta l’Europa.

Giovanni Tria

Salvini chiede una manovra coraggiosa

Proprio su questa frenata dell’Italia si fonda la richiesta di Matteo Salvini che continua a chiedere una manovra coraggiosa, che possa sbloccare la situazione rilanciando l’economia del paese.

In casa Cinque Stelle Luigi Di Maio preferisce godersi i numeri (questi decisamente positivi) legati all’occupazione. Una magra consolazione che non risolve i problemi cronici del paese.