Gli effetti del coronavirus sulla Serie A: i top club hanno già bruciato 650 milioni

Gli effetti del coronavirus sulla Serie A: i top club hanno già bruciato 650 milioni

Gli effetti del coronavirus sulla Serie A. I top club hanno già bruciato 650 milioni di euro.

MILANO – Gli effetti del coronavirus sulla Serie A. La pandemia ha portato diversi problemi economici alle compagini del nostro campionato, con i top club destinati a chiudere i propri conti in rosso. L’ultima compagine a registrare le perdite nel bilancio è stato il Milan con un rosso di 195 milioni di euro.

Un crollo molto simile a quello della Roma (204 milioni) e maggiore di quello della Juventus (97 milioni). La presenza di uno stadio di proprietà ha consentito ai bianconeri di ridurre al minimo le perdite. L’Inter ancora non ha annunciato la chiusura del bilancio che dovrebbe assestarsi intorno ai 150 milioni di euro.

Il ‘caso’ Milan

Non è stato un 2020 sicuramente fortunato il Milan che nel bilancio al 30 giugno 2020 ha annunciato un rosso di 195 milioni di euro. “Il Club – si legge nel comunicato dei rossoneri – non è stato immune da impatti negativi sulle proprie perfomance finanziarie, già fortemente penalizzate dalla precedente gestioni […]. Escludendo l’impatto delle circostanze eccezionali, i risultati dell’esercizio approvato possono essere considerate in linea con le aspettative del Club, impegnato verso la conformità al Financial Fair Play“.

Paolo Scaroni

La Roma

Chiusura in rosso anche per la Roma. E’ di 204 milioni di euro il rosso registrato dal bilancio giallorosso. Perdite compensate dal futuro aumento di capitale per cercare di risanare i conti.

Una situazione particolare a Trigoria, visto il cambio di proprietà appena avvenuto. I Friedkin sono pronti ad investire per rilanciare i conti della società e iniziare il percorso di rifondazione dopo la gestione Pallotta. Un obiettivo non semplice, però, da raggiungere vista la situazione economica mondiale. La speranza resta sempre quella di poter riaprire gli stadi per consentire l’ingresso al pubblico e cercare di recuperare (in parte) il terreno perso in questi ultimi mesi.