Consensi in calo per il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che paga il conto del ‘ritorno’ del coronavirus.
Il ritorno del coronavirus presenta il conto anche al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che deve fare i conti con un calo dei consensi che arriva in un momento delicato, con un Paese in bilico tra la fine dell’emergenza sanitaria e il ritorno all’incubo del lockdown. Senza certezze.
La nuova fase dell’emergenza
Ipotesi – o voci di corridoio – come quelle di un lockdown a Natale, come il coprifuoco o come quelle sulle chiusure dei locali inevitabilmente gettano il Paese nello sconforto. A prescindere dalla veridicità e soprattutto perché in questo momento non ci sono garanzie. Che non si debba far ricorso a misure anche drastiche non può assicurarlo nessuno.
E dal punto di vista politico il conto più salato lo paga inevitabilmente il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, uomo immagine dell’emergenza italiana.
Effetto coronavirus, consensi in calo per il premier Conte
Dopo la boccata d’aria estiva, il ritorno ad un clima di allerta se non addirittura di paura spinge gli italiani verso l’intolleranza, in alcuni casi verso la disperazione. E l’opinione comune è chiara (non necessariamente giusta): se nella prima fase dell’emergenza chiudere tutto era necessario e tutti erano pronti a fare la propria parte, ora chiudere tutto sarebbe un errore o la conseguenza di una serie di errori commessi dal governo. Questa almeno è la corrente di pensiero che inevitabilmente penalizza il Presidente del Consiglio dal punto di vista dei contagi.
Il nodo politico
Anche nella sua maggioranza di governo il Presidente del Consiglio non è propriamente al riparo da critiche e attacchi. Gli animi e i toni si sono accesi dopo che nella conferenza stampa del 18 ottobre (che doveva essere sul nuovo dpcm-anti Covid) il premier di fatto ha pronunciato quello che a tutti è sembrato il suo no al Mes. Una presa di posizione che ha fatto felici i 5 Stelle, decisamente meno Italia Viva e Pd, che ora chiedono la resa dei conti.