Disney paga l’emergenza coronavirus e taglia 28.000 posti di lavoro a causa dell’impatto prolungato del Covid sull’attività.
Usa, Disney taglia 28.000 posti di lavoro per l’emergenza coronavirus. Il taglio interessa i parchi divertimento, gli eventi organizzati e il settore del merchandising.
Effetto coronavirus, Disney tagli 28.000 posti di lavoro
La notizia è stata confermata dalla Disney che ha annunciato un taglio di 28.000 dipendenti con una nota ufficiale. La decisione è è resa necessaria a causa “dell’impatto prolungato di Covid-19 sulla nostra attività, comprese le riduzioni di capacità sui siti, legate all’allontanamento fisico, e le incertezze sulla durata della pandemia“.
Il contraccolpo economico
Anche il colosso dei fumetti e dei film di animazione paga il prezzo dell’emergenza economica causata dalla pandemia. Il coronavirus, nella sua fase dura, ha portato alla chiusura di parchi divertimento e di cinema, ad esempio. Anche i negozi hanno dovuto chiudere i battenti, facendo crollare a picco i proventi.
Negli Stati Uniti inoltre l’emergenza non si è mai affievolita del tutto. I numeri di contagi e vittime continuano ad essere considerevoli, alimentando il sentimento di insicurezza delle persone che preferiscono rimanere a casa e tagliare le uscite superflue.
Anche con le progressive riaperture, quindi, la Dinsey non è tornata ai livelli sperati. E neanche a quelli previsti, evidentemente. Da qui la necessità di andare a tagliare i costi passando per la forza lavoro.
Come specificato nella nota, inoltre, sulla situazione pesa anche il clima di incertezza. Al momento nessuno sa quando finirà l’emergenza sanitaria e gli annunci sulla produzione del vaccino non bastano a far rifiorire la fiducia.