La premier Meloni accoglie la notizia del via libera europeo al finanziamento dell’elettrodotto tra Italia e Tunisia.
Giorgia Meloni incassa un primo successo internazionale europeo grazie al via libera della Commissione Ue che stanzierà 307 miliardi per co-finanziare l’infrastruttura tra Italia e Tunisia. Si tratta di “un grande successo italiano” afferma in una nota la presidente del Consiglio. “È una data storica – sottolinea la premier – perché l’Unione Europea ha dato l’ok ad un progetto che vede coinvolto uno Stato Membro con uno Stato Terzo.” Si tratta della prima opera infrastrutturale intercontinentale infatti.
L”infrastruttura è un elettrodotto sottomarino di circa 200km realizzato da Terna e dalla omologa tunisina Steg e sarà un corridoio energetico tra Europa e Africa. Questo elettrodotto si inserisce nell’obiettivo di diversificare gli approvvigionamenti energetici intrapreso dal governo Draghi in seguito alla guerra in Ucraina. Il progetto italo-tunisino garantisce “la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e l’incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili”.
“E’ nel destino dell’Italia diventare un hub energetico per l’Ue”
La premier evidenzia un obiettivo del suo governo, ovvero portare l’Italia ad avere un ruolo centrale nel Mediterraneo nel rapporto con l’Africa e l’Ue. “E’ nel destino dell’Italia diventare un nuovo hub energetico per l’intero Continente europeo, è nella nostra missione intensificare la cooperazione con l’Africa per portare investimenti e sviluppo”, conclude Meloni.
“Grazie a questa opera, l’Italia potrà concretamente diventare un hub energetico del Mediterraneo», ha dichiarato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna sottolineando l’importanza strategica sia per il nostro paese che per l’Europa per arrivare all’indipendenza energetica e allo sviluppo delle fonti rinnovabili. “Siamo molto soddisfatti del finanziamento da parte della Commissione Europea – il primo mai assegnato a un progetto intercontinentale – che ha riconosciuto la valenza strategica del nostro progetto».