Speciale Elezioni: tutto quello che c'è da sapere sul voto
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Direttore: Alessandro Plateroti

Speciale Elezioni: tutto quello che c’è da sapere sul voto

Elezioni Coronavirus

Si avvicinano le elezioni politiche 2022: il 25 settembre, i cittadini italiani sono chiamati alle urne per esprimere la loro preferenza.

Tra due giorni si terranno le tanto attese elezioni 2022, per ricostituire il governo in seguito alla caduta del premier Draghi. Il governo ha introdotto alcune novità in merito alle votazioni: da quest’anno, potranno votare al Senato anche i 18enni.

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Perché è importante votare?

Come ben sappiamo, votare è un diritto nonché un dovere civico di ogni cittadino. Comunque, la Costituzione italiana prevede che non sia un obbligo. Ciò significa che, nel caso in cui un elettore dovesse decidere di non esprimere la propria preferenza – sia presentando una scheda nulla, sia non presentandosi alle urne – non accade nulla.

Nonostante il voto non sia un obbligo, è importante andare a votare per adempire al dovere di cittadino. In Italia il diritto al voto è stato ottenuto nel 1861, lo stesso anno dell’Unità d’Italia, non senza sanguinose battaglie e proteste. Proprio per questo motivo è importante votare, per esercitare un diritto del popolo e per impedire che, a causa della scarsa affluenza alle urne, un giorno questo diritto possa venir meno.

Il sistema elettorale misto

Secondo quanto previsto dalla legge, il sistema elettorale è misto. Da una parte è proporzionale, dall’altra parte è maggioritario. Ciò significa che 1/3 dei seggi tra Camera e Senato viene eletto in collegi uninominali (quindi tramite un sistema maggioritario). Invece, per quanto riguarda i restanti 2/3 sono divisi tra i partiti rispettando i risultati percentuali ottenuti alle elezioni (quindi tramite un sistema proporzionale).

Elezioni, quando il voto è nullo?

Nel caso in cui l’elettore consegni la scheda elettorale in bianco, il voto sarà nullo. Il voto è nullo anche nel caso in cui l’elettore tracci un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista cui il candidato non è collegato. Difatti, per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non è previsto il voto disgiunto (art.59-bis del D.P.R. n.361/1957, come novellato dall’art.1, comma 21, della legge n.165/2017).

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ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022 12:46

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