Il riconteggio effettuato dal Consiglio nazionale elettorale dell’Ecuador ha decretato che il conservatore Lasso si guadagna il ballottaggio contro Arauz. Protesta di Perez.
QUITO – In Ecuador – forse – si è messa la parola fine all’esito del primo turno delle elezioni presidenziali, svoltosi domenica 7 febbraio.
Ecuador, Lasso al ballottaggio
Il Consiglio nazionale elettorale (Cne) ha infatti ufficializzato che, sulla base dei risultati delle elezioni del 7 febbraio, il candidato progressista Andrés Arauz (Unes), con il 32,72% dei voti, e quello conservatore Guillermo Lasso (Creo-Psc) con il 19,74%, parteciperanno al ballottaggio previsto per l’11 aprile prossimo. In palio c’è la successione a Lenin Moreno.
Protesta di Pérez
La legge, tuttavia, prevede una fase nella quale i candidati esclusi possono presentare ricorso. E sembra abbastanza scontato che Yaku Pérez proceda in questo senso. Il candidato ambientalista indigeno ha contestato il riconteggio che gli ha attribuito la terza posizione con il 19,38% dei suffragi ma ha denunciato: “La mia esclusione dal ballottaggio è frutto di brogli“.
Le regole del voto
Secondo la Costituzione ecuadoriana, i due candidati più votati devono andare al ballottaggio se nessun candidato ottiene almeno il 50 per cento dei voti oppure almeno il 40 per cento e un vantaggio di almeno 10 punti sul secondo arrivato.
Arauz è un economista di 35 anni che è stato ministro dell’ex presidente Rafael Correa, attualmente esule in Belgio. Lasso invece è un uomo d’affari e imprenditore di 65 anni, già governatore di Guayas, e al terzo tentativo di conquista della massima carica dello Stato.