Elezioni in Emilia Romagna, presentate le liste. Con Bonaccini due ex M5s

Elezioni in Emilia Romagna, presentate le liste. Con Bonaccini due ex M5s

Elezioni in Emilia Romagna, presentate le liste. Con Bonaccini due ex M5s. Il Centrodestra ‘punta’ i piccoli comuni.

BOLOGNA – Elezioni in Emilia Romagna, sono state presentate le liste. E’ ufficialmente partita la corsa per il posto di governatore con un testa a testa tra Borgonzoni e Bonaccini. I sondaggi vedono il presidente uscente favorito ma molto probabilmente si deciderà tutto per una manciata di voti. E le scelte dei candidati rischiano di avere un ruolo fondamentale per il risultato finale.

Bonaccini ‘punta’ su Bologna e gli scontenti del M5s

Le scelte in casa Pd sembrano essere molto chiare: puntare sui grandi centri e sugli scontenti del M5s. Nonostante i sondaggi premiano Bonaccini, dal Nazareno si predica calma anche perché come sempre le previsioni vanno ‘prese con le pinze’.

Il presidente uscente ha deciso di portare nelle proprie liste due nomi che in passato hanno ‘corso’ con i pentastellati. Stiamo parlando di Marco Fabbri e soprattutto Mara Mucci, ex deputata grillina e soprattutto promotrice del primo vero scisma in casa 5Stelle. Profili che potrebbero essere il vero ago della bilancia di questa elezione.

fonte foto https://www.facebook.com/Cartabiancarai3/

La risposta del Centrodestra

Il Centrodestra sogna di strappare la regione al Pd. Da sempre l’Emilia Romagna è considerata come una ‘roccaforte’ della sinistra ma gli ultimi risultati danno qualche speranza alla coalizione guidata dalla Lega. Il Carroccio ha deciso di puntare sui comuni più piccoli dove riesce a raggiungere anche il 40%.

E proprio per questo Lucia Borgonzoni ha deciso di chiudere la propria campagna elettorale non più a Bologna, come previsto inizialmente, ma a Maranello, casa della Ferrari. E il capolista sarà Marco Mastacchi, il sindaco di Monzuno che tre anni fa è stato protagonista di una ‘passeggiata’ fino a Roma per protestare contro il taglio ai piccoli comuni approvati dal governo Renzi.

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