Elezioni in Polonia, Duda avanti. Andrà al ballottaggio contro il liberale Trzaskowski

Elezioni in Polonia, Duda avanti. Andrà al ballottaggio contro il liberale Trzaskowski

Dopo il primo turno delle presidenziali in Polonia, l’uscente Duda è in testa con il 41,8%. Al secondo posto, con il 30,4%, il sindaco di Varsavia Trzaskowski.

VARSAVIA – Gli exit-poll delle elezioni presidenziali della Polonia indicano chiaramente che il prossimo 12 luglio si terrà il secondo turno di ballottaggio. Nessuno dei candidati ha infatti ottenuto più del 50% dei voti.

Duda in testa

Il presidente uscente della Polonia, l’ultraconservatore nazionalista Andrzej Duda ha ottenuto il 41,8% delle preferenze al primo turno delle presidenziali. Il 12 luglio dovrà quindi confrontarsi con Rafal Trzaskowski, sindaco di Varsavia, profilo liberale ed europeista, e principale candidato dell’opposizione, che su scala nazionale ha ottenuto il 30,4% dei voti. Al terzo posto Szymon Holownia, giornalista cattolico, che si è presentato come candidato indipendente, e avrebbe preso il 13,3%.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=PY-pxhYTQdU&feature=emb_logo

Trzaskowski, rimonta difficile

Per far fronte al presidente uscente, al ballottaggio, Trzaskowski dovrà raccogliere i voti degli altri candidati democratici, che fino ad oggi, per motivi strategici, non avevano dichiarato le intenzioni future. A cominciare proprio da Holownia, forte di un risultato a doppia cifra e che lo potrebbe far diventare l’ago della bilancia.

Polonia, due visioni contrapposte

Soltanto fra due settimane si conoscerà quindi l’esito della sfida fra due figure politiche, che rappresentano due strade molto diverse, per l’avvenire del Paese. Ma anche per il suo ruolo in Europa.
Gli analisti politici vedono queste elezioni presidenziali come il momento di un confronto fra due visioni molto diverse dell’avvenire del paese. La Polonia potrebbe tornare a seguire gli standard dell’Unione europea, oppure continuare sulla strada del conflitto con Bruxelles: come accaduto per le violazioni dell’autonomia del potere giudiziario.