Il Presidente Erdogan tenta la rielezione, ma il suo avversario Kemal Kilicdaroglu è per ora in testa nei sondaggi.
Domenica 14 maggio si terranno in Turchia le elezioni presidenziali e parlamentari. L’attenzione si concentra sulla corsa presidenziale dove Erdogan cerca di essere rieletto fino al 2028. Deve affrontare la dura concorrenza di Kemal Kilicdaroglu, leader del Partito Popolare Repubblicano. Nel frattempo, gli elettori saranno chiamati anche a rinnovare i 600 membri della Grande Assemblea Nazionale Turca.
Cosa dicono i sondaggi delle elezioni?
Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati da Konda, istituto noto per la sua affidabilità, il presidente Erdogan sembra essere in svantaggio. Secondo il sondaggio condotto su 3.480 persone tra il 6 e il 7 maggio, Erdogan si attesta al 43,7%, mentre il candidato dei principali partiti di opposizione, Kemal Kilicdaroglu, detiene il 49,3% dei voti.
Oltre a questi due, anche Sinan Ogan è in corsa per la carica di presidente della Turchia, con una percentuale di voti del 4,8%. Un altro candidato, Muharrem Ince, si è ritirato dalla corsa elettorale a causa delle critiche e degli attacchi verbali ricevuti durante la campagna.
Ince ha chiarito che il suo ritiro non permetterà alla coalizione dei principali partiti di opposizione di incolparlo in caso di sconfitta. Tuttavia, non ha indicato per chi voterà. L’Istituto Metropoll ha registrato che lo sfidante, Kilicdaroglu, è in vantaggio sul presidente uscente, Erdogan, con il 49,1% contro il 46,9% nelle intenzioni di voto.
Come si elegge il presidente in Turchia?
Se i risultati del sondaggio saranno confermati, potrebbe essere necessario indire un’altra tornata elettorale in Turchia. Il Paese segue un sistema elettorale maggioritario a due turni, in cui se nessun candidato ottiene il 50%+1 dei voti al primo turno, si tiene un ballottaggio tra i primi due candidati.
Nelle ultime due elezioni, Erdogan è stato eletto al primo turno ottenendo la maggioranza assoluta dei voti, mentre in precedenza il presidente veniva eletto dal Parlamento fino al 2017, quando era in vigore un sistema parlamentare.
Lo scenario della Turchia vicina alle elezioni
Domenica, giorno del voto in Turchia coincide con un importante evento storico: il Paese celebra il centenario della nascita della Repubblica di Turchia. Tuttavia, il contesto attuale in Turchia è difficile, con un notevole cambiamento rispetto alla democrazia parlamentare e laica instillata da Mustafa Kemal Ataturk.
Il Paese ha subito cambiamenti significativi negli ultimi 20 anni, con la leadership dell’attuale presidente Recep Tayyip Erdogan. L’ex governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, lo ha notoriamente definito un dittatore.
Il voto del 14 maggio sarà influenzato da due eventi importanti: l’aumento dell’inflazione, che ha superato l’80% nel 2022, e il recente terremoto che ha colpito la regione sud-orientale del Paese. Il presidente Erdogan ha annunciato un aumento degli stipendi pubblici a soli cinque giorni dalle elezioni per contrastare l’inflazione.
Il terremoto ha colpito la tradizionale roccaforte del presidente uscente e almeno un milione di persone potrebbe non presentarsi alle elezioni di domenica perché sfollate.
L’appello dell’Unione Europea: elezioni trasparenti
L’Unione Europea ha messo in guardia sul prossimo voto in Turchia, sottolineando l’importanza di un processo elettorale democratico e trasparente. Dovrebbe essere garantita la pluralità dei media e tutti i candidati dovrebbero avere un’adeguata visibilità.
L’UE si aspetta che la Turchia aderisca agli standard democratici e rispetti lo stato di diritto e la volontà del popolo turco. Queste osservazioni sono state fatte da Peter Stano, portavoce del Servizio di azione esterna dell’UE, durante un briefing quotidiano con la stampa.
