Il centrodestra è sempre più spaccato in Sicilia in occasione delle amministrative le cose si fanno più complicate.
L’ascesa inarrestabile di Giorgia Meloni pone in una posizione scomoda Lega e Forza Italia e indebolisce la coalizione di centrodestra in Sicilia. Nell’isola si voterà per le amministrative e lo scontro tra i tre è focalizzato sul candidato della Regione. Le amministrative si terranno a giugno e in alcuni luoghi come la Sicilia, il partiti di centrodestra ancora devono accordarsi per trovare candidati condivisi.
Più che in altri posti, in Sicilia lo scontro è sempre più acceso quasi sfociato in un vero e proprio litigio. Mentre si pensava di aver trovato un candidato unico a Palermo, Lagalla dopo le lunghe trattative tra FdI, FI e Lega. Ora lo scontro si è spostato verso il presidente della Regione. Il governatore uscente Musumeci è fortemente sostenuto da Giorgia Meloni ma trova l’opposizione di Forza Italia. Il leader del partito azzurro in Sicilia Micciché è arrivato a definire Musumeci un fascista.
Meloni si scontra con i partiti radicati nel territorio
Micciché ha poi smentito queste dichiarazioni dicendo che sono toni che non si addicono alla sua comunicazione ma la sostanza rimane il contrasto tra i partiti su un Musumeci bis. Questo profondo disaccordo tra i tre maggiori partiti della coalizione di centrodestra rischia di ripercuotersi anche nelle prossime politiche. I dissidi tra Meloni e Salvini non sono nuovi e non riguardano solo la Sicilia ma la futura guida del paese.
Il leader forzista inoltre critica Meloni di voler fare la leader del centrodestra e imporre la sua volontà anche in Sicilia dove regna storicamente Forza Italia nel centrodestra. Meloni sta crescendo molto e i sondaggi mostrano che detiene il primato di consensi ma si scontra con le realtà territoriali come dimostrano le amministrative in Sicilia. Questo scoglio si paleserà, probabilmente anche con la Lega in Veneto e in Lombardia, partiti radicati al territorio più forte di ogni sondaggio.