Elezioni Usa 2024, Kamala Harris accetta la nomination dem: “Non torneremo indietro”

Elezioni Usa 2024, Kamala Harris accetta la nomination dem: “Non torneremo indietro”

Alla convention di Chicago, Kamala Harris accetta la nomination democratica e ringrazia il presidente Joe Biden.

La vicepresidente Kamala Harris ha accettato ufficialmente la nomination democratica per la presidenza degli Stati Uniti con un discorso alla convention di Chicago.

Accolta da una standing ovation, come riportato dall’Ansa, ha promesso di guidare il paese verso un futuro migliore e più inclusivo, ringraziando il presidente Joe Biden per il suo sostegno.

Kamala Harris

Usa 2024, il discorso di Harris alla convention di Chicago

Durante il suo discorso di 45 minuti, Kamala Harris ha sottolineato l’importanza di queste elezioni, definendole: “Non è solo l’elezione più importante della nostra vita ma di una generazione“.

Ha assicurato che la sua presidenza rappresenterà tutti gli americani, indipendentemente dalla loro appartenenza politica. “Non torneremo indietro,” ha dichiarato con forza.

Harris ha condiviso aspetti personali della sua vita, ricordando la madre che l’ha cresciuta da sola dopo la separazione dei genitori.

Mia madre era una dura: ci ha insegnato a non lamentarci delle ingiustizie ma a fare qualcosa per cambiarle,” ha detto, enfatizzando la necessità di azioni concrete per affrontare le sfide del paese.

Nel suo discorso, un pensiero va anche all’attuale presidente Biden: “Il tuo record da presidente è straordinario io e Doug ti saremo grati per sempre“.

Un attacco diretto a Trump e ai dittatori

Nel suo discorso, Harris non ha evitato di criticare l’ex presidente Donald Trump, descrivendolo come “una persona non seria” e sottolineando le gravi conseguenze che un suo ritorno alla Casa Bianca comporterebbe.

Considerate il potere che avrà, soprattutto dopo che la Corte Suprema gli ha concesso l’immunità,” ha avvertito.

La vicepresidente ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina e le alleanze tradizionali degli Stati Uniti, come la NATO e l’Europa.

Garantendo che: “Non mi alleerò mai coi dittatori, fanno il tifo per Trump“. Ha anche affrontato il tema controverso di Gaza.

Io e il presidente lavoriamo senza sosta per mettere fine alla guerra in modo che Israele sia sicuro, le sofferenze a Gaza finiscano e i palestinesi possano realizzare l’aspirazione alla loro autodeterminazione“, conclude.

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