Elezioni Usa: la corsa di Robert Kennedy Jr. come “terzo incomodo” potrebbe rivelarsi un ostacolo per Biden contro Trump.
La politica americana è in pieno fermento con l’annuncio imminente di Robert Kennedy Jr., noto anche come RFK Jr., riguardante il suo ticket presidenziale. La sua candidatura come “terzo incomodo” tra Biden e Trump sta suscitando ampie discussioni.
Il peso nei sondaggi per Biden e l’effetto Kennedy
Recenti sondaggi stanno gettando luce sul potenziale impatto della candidatura di RFK Jr. sulla rielezione del presidente Joe Biden.
Una ricerca di Bloomberg, come riportato da Adnkronos.com, evidenzia un lieve recupero di Biden nei confronti di Donald Trump negli stati più incerti. Tuttavia, l’ingresso di Kennedy nel campo dei candidati sembra complicare ulteriormente la situazione.
Con una preferenza nazionale che si attesta intorno al 10%, RFK Jr. sembra attrarre voti altrimenti destinati a Biden, favorendo indirettamente Trump. RFK Jr., distaccandosi dal Partito Democratico, ha abbracciato una posizione anti-establishment e no-vax, posizionandosi come una figura capace di sfidare lo status quo.
La sua decisione di candidarsi come indipendente e la scelta del suo vicepresidente, che verrà annunciata a Oakland, California, sottolineano la sua determinazione a scuotere il panorama politico americano.
Elezioni Usa: una candidatura contestata
Nonostante l’apparente supporto popolare, la candidatura di Kennedy non è priva di critiche, soprattutto all’interno della sua stessa famiglia.
L’utilizzo dell’immagine dello zio, l’ex presidente John F. Kennedy, in uno spot elettorale è stato fonte di particolare tensione, portando quattro dei suoi fratelli a denunciare pubblicamente la sua corsa come pericolosa per il paese e lontana dai valori paterni.
Allo stesso tempo, il legame tra i Kennedy e l’attuale amministrazione Biden sembra più forte che mai. Un recente raduno di 50 membri della famiglia Kennedy alla Casa Bianca ha dimostrato un sostegno inequivocabile verso Biden, che nel corso del suo mandato ha nominato tre membri della famiglia Kennedy come ambasciatori.