La vittoria di Meloni e Letta: verso il bipolarismo

La vittoria di Meloni e Letta: verso il bipolarismo

Le intenzioni di voto si concentrano tutte su Pd a sinistra e FdI a destra. In questo bipolarismo c’è posto per il centro riformista?

I risultati delle amministrative hanno dato due vincitori: Letta e il suo Pd e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Da mesi ormai in testa ai sondaggi, perfettamente schierati a destra l’uno e a sinistra l’altro. La lotta ora è tra Meloni e Letta e tutto il resto – Salvini e grillini in primis – è solo un ricordo della vecchia legislatura. A differenza dei vecchi fantasmi gialloverdi riemersi con la guerra in Ucraina, Meloni e Letta guardano al futuro e al proprio futuro a capo del governo per la precisione.

Anche per la direttrice di Euromedia Research Alessandra Ghisleri il futuro è di Letta e Meloni guardando alle tendenze degli elettori. “Ci sono due partiti che si confrontano come centrodestra e centrosinistra: due percorsi diversi ma simili. Stanno lavorando sulla loro strada cercando il proprio baricentro“.

Entrambi vogliono Palazzo Chigi e si concentrano sul proprio programma piuttosto che screditare quello altrui e questa coerenza è stata premiata dagli italiani. Fratelli d’Italia ha superato la Lega e ha conquistato le sue roccaforti insediandosi anche al Nord dove solitamente veniva eclissato dal Carroccio. Non solo Roma e il Sud, ora Meloni conquista il nord. Mentre a sinistra il Pd è il partito più votato e si impone come il partito del centrosinistra, anche perché gli alleati grillini sono scomparsi e dove c’erano si sono a malapena percepiti.

Enrico Letta

Bipolarismo o crescita del centro riformista?

Ma da queste elezioni emergono anche altri buoni risultati come quelli conquistati da Azione di Calenda e da +Europa che si pongono come l’alternativa – voluta dagli italiani – ai grillini a sinistra. Un’occasione che potrebbe giovare molto al Pd per le prossime politiche se decidesse di abbandonare i 5s. Il Pd è il primo partito e queste elezioni l’hanno dimostrato e come ha sottolineato il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, “sul fronte opposto bisogna riconoscere alla Meloni di essere la forza di destra che a livello nazionale può competere con il centrosinistra, candidandosi alla guida del Paese in vista delle elezioni del 2023.”

Ma Molinari evidenzia che ci sono molti interrogativi tra questi due schieramenti che vanno verso il bipolarismo. Segnali che bisogna tener conto come l’indebolimento di Lega e 5Stelle ma la crescita di un centro riformista, ovvero quello voluto da Calenda e Renzi. Il Pd continua a puntare all’unità con i progressisti per non dare voti al centrodestra ma i veti dall’altra parte ci sono a causa dei grillini. Ad augurarsi il ritorno del bipolarismo è la leader di FdI.

Meloni vuole due forze opposte

“C‘è il ritorno di un sano bipolarismo: il centrodestra sia chiaro, compatto e alternativo alla sinistra. Questo ci chiedono gli elettori. Fdi cresce ovunque con dati molto significativi. FdI è la forza traino del centrodestra, spiega il suo posizionamento” ha detto Giorgia Meloni. La leader del primo partito di destra sogna una competizione tra due forze politiche opposte e chiare destra da una parte e sinistra dall’altra, senza mezze misure. “Per essere credibile il centrodestra non deve essere ondivago, deve avere una posizione chiara, compatta».