Il Dem è in rivolta dopo che Elly Schlein ha rinnegato due scelte storiche del suo Partito: “Un grave errore”, chiosa Calenda.
Adesso che il Pd sembra essersi stabilizzato dopo l’arrivo della nuova segretaria, Elly Schlein pensa di cambiare le carte in tavola. Appoggiando l’idea di Landini, la segretaria dem ha scelto di rinnegare due scelte storiche del partito scatenando subito disordini interni.
Schlein dalla parte del Cgil
L’alleanza del centrosinistra potrebbe essere mandata all’aria da una decisione del Pd di ben nove anni fa. In pochi giorni Elly Schlein ha deciso di rinnegare la riforma del lavoro del governo Renzi, il Jobs Act, e la scelta euro-atlantista del governo Draghi e di Enrico Letta.
Il leader Cgil Maurizio Landini ha dichiarato di voler abrogare via referendum “le leggi folli che hanno favorito la precarietà”. In risposta, la segretaria dem ha subito affermato: “Condividiamo la forte preoccupazione e seguiremo con grande attenzione le iniziative della Cgil”.
Dopo essersi detta favorevole alla proposta del sindacato rosso però, su Twitter arriva la risposta di Carlo Calenda che chiosa: “Appoggiare il referendum per l’abolizione del jobs act è un grave errore da parte del Pd. Occorre lavorare sui salari poveri con il salario minimo e sui salari medi attraverso la detassazione del salario di produttività, non ingessare il mercato del lavoro”.
Le polemiche del centro sinistra
E’ chiaro che sul tema lavoro ci siano ancora dei nodi per il centrosinistra, e quell’intesa che Pd, Azione e M5S avevano trovato, adesso sembra sgretolarsi. Ma d’altronde, il Jobs Act di Matteo Renzi va nettamente in contrasto con i valori di Elly Schlein. Peccato che non è lo stesso per i renziniani.
Ad aggregarsi alla bufera delle polemiche, è lo stesso Renzi che commenta: “Da mesi dico che il Pd ormai è la sesta stella del Movimento di Giuseppe Conte. E riconosco che Elly Schlein è sempre stata contraria a questa legge. Ma il JobsAct è una legge che il Pd ha votato. Lo ha fatto in Consiglio dei ministri, lo ha fatto alla Camera, lo ha fatto al Senato”.
La rivolta dei renziniani
Contro i riformisti del Pd si scaglia il gruppo dei renziani: “Mi chiedo cosa ne pensano quelli del Pd che sono sempre stati favorevoli e che nel 2015 hanno votato quella riforma in Parlamento, bontà loro. Anche quelli che stanno attualmente in segreteria con lei, anche i capigruppo di Camera e Senato”, scrive su Twitter Davide Faraone.
“Che tristezza infinita vedere il Pd ridotto ad una appendice dei Cinquestelle, costretto a rinnegare le cose buone fatte in passato come il Jobs Act che ha prodotto oltre un milione di posti di lavoro. E che imbarazzo per quel silenzio assordante dei cosiddetti ‘riformisti’ del Pd”, commenta la coordinatrice nazionale di Italia Viva Raffaella Paita.