Elly Schlein e l’occasione persa con Renzi: il duro silenzio che divide il PD

Elly Schlein e l’occasione persa con Renzi: il duro silenzio che divide il PD

Dopo il proscioglimento di Renzi, Elly Schlein sceglie il silenzio pubblico: un’occasione persa per distendere i rapporti con i riformisti.

Il recente proscioglimento di Matteo Renzi dall’inchiesta sulla Fondazione Open ha riacceso i riflettori sulle dinamiche interne al centrosinistra. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha chiamato privatamente il leader di Italia Viva per congratularsi, ma non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica. Questo atteggiamento, che da un lato denota sensibilità personale, dall’altro evidenzia una mancanza di coraggio politico.

Matteo Renzi

Renzi e Schlein: una telefonata privata, ma un silenzio pubblico

Schlein avrebbe potuto sfruttare questa occasione per inviare un segnale di distensione verso l’area riformista del partito, un gesto che avrebbe potuto sanare parte delle fratture generate negli ultimi anni. Invece, il suo silenzio pubblico sembra dettato da una paura di alienarsi il sostegno dell’ala più radicale del PD o, forse, da una volontà di evitare conflitti con la magistratura. La scelta è apparsa ancora più sorprendente considerando che molti esponenti dem, come Pierfrancesco Majorino e Filippo Sensi, si sono espressi chiaramente in difesa di Renzi. Come riportato da linkiesta.it

Conseguenze politiche e strategiche del silenzio

L’assenza di una presa di posizione pubblica da parte di Schlein solleva interrogativi sulla sua strategia politica. Riconoscere pubblicamente l’innocenza di Renzi avrebbe potuto rafforzare l’immagine di un PD capace di andare oltre le divisioni del passato, gettando le basi per una collaborazione futura con i riformisti. Al contrario, il silenzio rischia di alimentare le tensioni interne e di rafforzare l’idea di un partito incapace di parlare con una voce unica.

Un’altra ipotesi è che Schlein consideri questa vicenda una questione personale tra Renzi e la giustizia, ignorando però il peso politico che ha assunto. In un contesto in cui la magistratura è spesso al centro del dibattito politico, un segnale di fiducia verso l’ex segretario del PD avrebbe avuto un impatto significativo.

Elly Schlein ha perso una preziosa occasione per distendere i rapporti con Matteo Renzi e l’area riformista del partito. Che si tratti di paura politica, calcolo strategico o semplice ingenuità, la sua scelta rischia di lasciare il PD in una posizione di debolezza, incapace di costruire ponti con i suoi alleati potenziali. Un errore che potrebbe costare caro, soprattutto in vista delle prossime sfide elettorali.