Le intenzioni della neo segretaria Elly Schlein sono chiare: vorrebbe Stefano Bonaccini alla presidenza del Partito Democratico.
La politica italiana Elly Schlein, recentemente eletta dal Partito Democratico e che entrerà in carica domani 12 marzo 2023, ha annunciato la sua intenzione di voler inserire Stefano Bonaccini alla carica di presidente del partito. Recentemente si è concluso l’incontro tra Schlein e Bonaccini.
L’incontro in videoconferenza con Bonaccini
In seguito all’incontro l’eletta ha deciso di proporre all’Assemblea del Partito Democratico appunto Stefano Bonaccini, affinché possa ricoprire la carica di presidente. L’incontro si è tenuto a distanza, in videoconferenza. Difatti il governatore dell’Emilia Romagna si trovava a Bologna, mentre la neo segretaria del Partito Democratico si trova nella capitale italiana, dove ha fatto rientro al termine del funerale di Bruno Astorre a Colonna, svoltosi in un paese situato a poco più di 30 km da Roma.
La discussione in videoconferenza è durata per circa tre ore. Non si tratterebbe del primo incontro tra Bonaccini e Schlein. Le intenzioni della neo segretaria sono chiare: vorrebbe Stefano Bonaccini alla presidenza del Partito Democratico.
Attraverso una nota del Partito Democratico, è stato reso noto come il colloquio abbia avuto un esito positivo, e si sia svolto in piena collaborazione. È quindi ufficiale: alle primare Elly Schlein proporrà il nome del suo ex sfidante per ricoprire la presidenza dell’Assemblea nazionale. L’incontro si riunirà nella giornata di domani, domenica 12 marzo.
L’Assemblea si terrà nella capotale italiana, presso il Centro congressi “La Nuvola”. L’incontro è fissato per le 10:30 del mattino, ed i lavori verranno anche trasmessi in diretta streaming sui canali ufficiali dell’emittente radio visiva Radio Immagina, ed ovviamente anche attraverso i canali ufficiali del Partito Democratico.
Inoltre l’Assemblea eleggerà anche – a scrutinio segreto – il suo presidente, che rivestirà anche il ruolo di presidente del partito. “Nel caso in cui nessun candidato abbia conseguito nella prima votazione un numero di voti almeno pari alla maggioranza dei componenti, si procede immediatamente a una seconda votazione, sempre a scrutinio segreto, di ballottaggio tra i due candidati più votati”. Sono queste le parole che compaiono all’interno dello Statuto dei dem.