Coronavirus in Italia, il governo pensa ad una nuova stretta a livello nazionale per piegare la curva dei contagi evitando un nuovo lockdown totale.
La nuova fase dell’emergenza coronavirus arriva forse ad un punto di svolta per quanto riguarda la situazione in Italia, con il governo che deve decidere se cedere alle pressioni di chi invoca un nuovo lockdown o andare avanti con la divisione del Paese in Aree di rischio. E non si esclude che si possa optare per una terza via, per un compromesso.
Emergenza coronavirus in Italia, nuova stretta in arrivo
Il governo, attraverso un’ordinanza del Ministero della Salute Roberto Speranza, potrebbe di fatto cancellare la Zona Gialla dalla cartina dell’Italia. Tutte le Regioni si ritroverebbero quindi divise tra Area Arancio e Area Rossa. La strategia servirebbe a mettere in campo una nuova stretta a livello nazionale senza dover fare ricorso ad un nuovo dpcm. E una decisione in tal senso potrebbe essere assunta già in occasione del 13 novembre, giorno della pubblicazione del monitoraggio dell’ISS. Salvo nuovi ritardi.
La nuova stretta si andrebbe a completare con la collaborazione dei Presidenti di Regione che potrebbero bloccare il più possibile – per quanto possibile ovviamente – gli spostamenti durante il fine settimana. E non è un caso che il Viminale abbi chiesto di rafforzare i controlli sul territorio. L’Italia non può permettersi di allentare la presa, anzi, se possibile deve stringere ulteriormente le maglie dei controlli.
L’idea sarebbe quella di chiudere nel fine settimana, oltre ai centri commerciali, anche i negozi. In questo modo resterebbero aperti solo i supermercati, le farmacie, edicole e tabaccai. E non è da escludere l’ipotesi che si possa procedere con una stretta sulla lista –effettivamente molto larga – dei negozi che possono rimanere aperti anche in zona Rossa.
Evitare un nuovo lockdown totale in Italia
Una soluzione del genere potrebbe scongiurare il rischio di un nuovo lockdown totale che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte vuole evitare ad ogni costo, comprensibilmente. In fondo in occasione della conferenza stampa dell’ISS del 10 novembre sono emersi chiaramente i primi segnali positivi. È vero che la pressione sul sistema sanitario inizia ad essere preoccupante, ma è vero anche che per quanto riguarda la diffusione del virus siamo di fronte ad una (leggerissima) battuta d’arresto. E la speranza è che la tendenza al rallentamento si confermi e si rafforzi nel corso delle prossime settimane.