Energia, l’Ue si prepara a un nuovo vertice a settembre

Energia, l’Ue si prepara a un nuovo vertice a settembre

I Ministri dell’Ue richiedono un price cap per limitare i prezzi dell’energia e senza escludere anche quelli del gas.

Al termine del Consiglio straordinario Energia Jozef Sikela, ministro dell’Industria della Repubblica Ceca, annuncia di essere pronto a convocare un’altra riunione a settembre purché si risolva quanto prima la questione dei costi elevati sull’energia. Viene chiamata in causa la Commissione europea, a cui i ministri Ue dell’Energia richiedono che vengano attuati interventi temporanei sui costi elevati dell’energia.

Lampadine energia

Intervenire entro settembre

I ministri Ue dell’Energia chiedono alla Commissione europea un intervento immediato, almeno temporaneo, sui costi energetici. La richiesta non lascia scoperto il bisogno di una riduzione dei prezzi del gas sui mercati dell’elettricità Ue e i prezzi dell’energia per i consumatori.

I ministri valutano l’introduzione di “un price cap sul gas importato da specifiche giurisdizioni” che avranno bisogno di ulteriori lavori neccesari per l’introduzione di tali misure. Il rischio di poter subire una stretta dei rifornimenti di gas da parte dalla Russia, spinge l’Ue a trovare soluzioni per contrastare la dipendenza da essa. La commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, dichiara: “In questa fase nulla è fuori discussione, ma un tetto generalizzato alle importazioni di gas, incluse quelle di Gnl, potrebbe presentare una sfida alla sicurezza dell’approvvigionamento”.

Si propone la riduzione dei consumi di gas nelle ore di picco, ma le imprese non gioveranno da questa decisione. I ministri dell’Energia europei però chiedono a Bruxelles di estendere fino al 31 dicembre 2023 il quadro temporaneo di crisi sugli aiuti di Stato, per sostenere almeno le aziende duramente colpite dal caro energia. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, dice: “Non lasceremo i nostri amici europei al freddo. Questo però è il momento di scegliere: lasciare alle spalle la dipendenza dall’energia russa, che Mosca non smetterà mai di usare come un ricatto, e procedere alla transizione energetica”.