Ci sarebbe anche Eni tra gli osservati speciali del governo in merito al piano di privatizzazioni. Si ipotizza la cessione del 4%.
Novità sul fronte piano del governo in tema privatizzazioni. Dopo Fs e Poste, anche Eni sarebbe nel mirino. Secondo quanto affermato da Bloomberg, infatti, il gruppo petrolifero sarebbe ora nella lente di ingrandimento con l’esecutivo che starebbe valutando di cedere fino al 4% con l’obiettivo di ridurre il debito italiano.
Eni, le valutazioni del governo sulla cessione
Secondo quanto riportato da Bloomberg che ha citato fonti vicine alla vicenda, pare che il piano del governo sia quello di vendere fino al 4% di Eni dopo che la compagnia petrolifera avrà completato il piano di buyback da 2,2 miliardi, in scadenza ad aprile.
In questo modo verranno incassati circa 2 miliardi al fine di ridurre il debito. Dal Tesoro, che è oggi azionista di controllo della società con una quota del 32,4%, per il momento non sono arrivati commenti ufficiali.
Quello che sembra sicuro, però, è come il tema delle privatizzazioni sia in cima alle priorità del Mef.
Cosa filtra: il commento di Giorgetti
In tal senso, al World Economic Forum di Davos, il ministro Giancarlo Giorgetti ha spiegato di aver parlato della vendita di alcune partecipazioni con fondi esteri. “Le operazioni che abbiamo avviato, dal Monte dei Paschi a operazioni anche molto complesse come la Netco di Tim, hanno registrato ampia soddisfazione”, alcune delle sue parole. Anche sul piano privatizzazioni, il ministro ha sottolineato come ci sia grande interesse sotto questo aspetto.
Al momento il ministero dell’Economia e delle Finanze possiede una partecipazione del 4,7% in Eni, mentre Cassa Depositi e Prestiti ne detiene il 27,7%.