Enrico Varriale fuori dalla Rai: licenziato per "giusta causa"
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Rai, terremoto interno: noto giornalista e conduttore licenziato per “giusta causa”

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Enrico Varriale licenziato per “giusta causa” dalla Rai dopo 39 anni di carriera: la decisione in seguito a una condanna per stalking.

Il clima in Rai è teso, non solo per l’attacco di Gasparri contro un’inviata di ReStart, ma anche per il licenziamento dopo 39 anni di Enrico Varriale, uno storici giornalisti e conduttori sportivi della televisione pubblica.

La decisione dell’azienda di risolvere il contratto con il giornalista e conduttore è stata comunicata ieri dal direttore di Rai Sport, Paolo Petrecca, attraverso una mail inviata al CdR di RaiSport e inoltrata a tutta la redazione sportiva. Il provvedimento, come riportato da Il Tempo, è stato preso per “giusta causa“.

Enrico Varriale

Enrico Varriale licenziato dalla Rai: la carriera iniziata 39 anni fa

La carriera di Enrico Varriale in Rai ha inizio nel 1986, quando inizia a collaborare con la sede di Napoli e il TgR. Dopo tre anni, entra nella redazione sportiva del TG3, allora diretta da Aldo Biscardi. In questo periodo, il giornalista si distingue come inviato di punta del programma Il processo del lunedì trasmissione sportiva molto seguita.

Nel gennaio 2019 viene nominato vicedirettore di Rai Sport. Qualche mese più tardi, a settembre dello stesso anno, gli viene affidata la conduzione di 90º minuto, altro storico programma calcistico della Rai. Durante gli Europei del 2021, che vedono il trionfo della Nazionale italiana, segue la squadra azzurra curando i collegamenti pre e post-partita direttamente dagli stadi. Successivamente, lascia la conduzione di 90º minuto a Marco Lollobrigida.

La condanna per stalking e la decisione per “giusta causa” della Rai

Nel settembre 2021 iniziano i guai giudiziari per Enrico Varriale, aggiunge Il Tempo, indagato con le accuse di stalking e lesioni nei confronti della sua ex compagna. A seguito dell’indagine, il Tribunale di Roma dispone nei suoi confronti il divieto di avvicinamento.

Il processo di primo grado si apre nel gennaio 2022 e si conclude nel giugno 2025 con una condanna a dieci mesi, pena sospesa. Al giornalista è stato inoltre imposto l’obbligo di partecipare periodicamente a un percorso per uomini autori di violenza contro le donne. Nell’ottobre 2025 la Rai, infine, ha deciso di chiudere il rapporto lavorativo con il conduttore per “giusta causa“.

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ultimo aggiornamento: 2 Ottobre 2025 15:31

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