La controversia legale sull’eredità di Gianni Agnelli prende una nuova piega con l’emergere di nuovi testimoni.
Arriva la svolta sorprendente nella causa legale riguardante l’eredità dell’Avvocato Gianni Agnelli è stata riportata a Torino. La Cassazione ha annullato la sospensione in attesa dei giudizi svizzeri, riportando l’attenzione sulle opere d’arte scomparse che sono al centro della disputa.
Le opere d’arte scomparse
Margherita Agnelli, figlia dell’avvocato defunto, ha lamentato la sparizione nel 2019 di 13 opere d’arte dal proprio asse ereditario. Tra queste opere figurano capolavori di artisti come Picasso, Bacon, Monet, de Chirico, Balthus, Gérome e Balla.
Era stata la stessa donna a portare in giudizio i suoi figli John, Lapo e Ginevra Elkann. Tuttavia, lperquisizioni hanno avuto infatti esito negativo, e oggi – come riporta il Corriere della Sera – ci sono due nuovi testimoni che potrebbero segnare la svolta decisiva del caso ereditario.
Eredità Agnelli: emergono nuovi testimoni
Spuntano a galla due nuovi testimoni nel caso del tesoro d’arte di Gianni Agnelli: si tratta di Paola Montalto e Tiziana Russi, le governanti della moglie dell’avvocato Marella Caracciolo, che sono state chiamate a testimoniare.
La Gip di Milano, Lidia Castellucci, ha spiegato che le indagini su Giovanni Gabriele Martino e Gennaro Martusciello, precedentemente accusati di custodire in un caveau frontaliero a Chiasso 13 opere dell’Avvocato, saranno archiviate.
Inoltre, il giudice ha ordinato di “consultare tutte le banche dati tenute presso i competenti uffici, compresi quella del Ministero della Cultura e la piattaforma Sistemi Uffici Esportazione”.