Potrebbe essere un flop per il Fisco l’eredità di Silvio Berlusconi. Infatti, i figli avrebbero un “piano” dopo l’atto registrato dal notaio Mario Notari.
Si torna a parlare dell’eredità di Silvio Berlusconi e, in questo caso, di quello che sarebbe il “piano” dei cinque figli col Fisco che potrebbe rimanere, di fatto, a bocca asciutta. Da quanto si apprende, infatti, sarà chiesta l’esenzione sul controllo di Fininvest. Il patrimonio stimato risulta essere da 458 milioni, ma il valore di mercato è di oltre 5 miliardi.
Eredità Berlusconi: patrimonio e Fisco
A riportare quella che potrebbe essere una brutta notizia per il Fisco è Repubblica, citata anche da Open. In particolare viene fatta un’analisi su una decisione che i cinque figli di Silvio Berlusconi starebbero prendendo a seguito della pubblicazione dell’atto notarile firmato dal notaio Mario Notari di Milano, che attesterebbe un patrimonio netto di “soli” 458 milioni di euro contro un valore di mercato tra i i 5 e i 6 miliardi.
Del totale dei 458 milioni di patrimonio netto, una somma pari a 423 milioni riguarda le varie holding che controllano Fininvest. Gli investimenti immobiliari, quindi, varrebbero 35. Inserite nel conteggio ci sono le tre ville intestate all’ex Premier e un box a Trieste, eredità di un cittadino.
Sarebbero quindi queste le cifre in base alle quali sarà calcolata l’imposta di successione, se verrà riscossa, oltre gli 81 mila euro di imposta di registro. Ma, come detto, per il Fisco potrebbe essere una brutta sorpresa.
Infatti, come spiegato da Repubblica, gli eredi chiederanno l’esenzione che potrebbe essere accettata ai fini della legge.
Il piano dei figli di Berlusconi
Nell’ottica dell’imposta di successione, ciò che prevede il testo unico del 1990 è chiaro: i trasferimenti a favore dei discendenti e del coniuge di aziende o di rami di esse, di quote sociali e di azione non sono soggetti all’imposta. Questo, però, solo al verificarsi di una condizione. Quale? Che gli aventi causa proseguano nell’attività di impresa per almeno cinque anni. Altrimenti dovrebbero pagarla per intero.
Sembra quindi chiaro come proprio questa condizione sia esattamente il “piano” dei figli del compianto Cavaliere. Un patto tra loro che consenta di portare avanti l’attività permetterà di ricevere l’esenzione.
In quello che viene chiamato “punto 5” del patto tra i cinque figli di Berlusconi, infatti, viene spiegata proprio questa situazione: “Gli eredi si obbligano reciprocamente, altresì, a non alienare quote di alcun cespite compreso nel Relictum per il termine di 5 anni dall’aperura della successione e quindi sino al 12 giugno 2028”.
In conclusione, i cinque eredi del Cavaliere, Marina, Pier Silvio, Barbara, Luigi ed Eleonora dovranno pagare 1,4 milioni di imposte, ovvero il 4% dei 35 milioni di patrimonio. Ma poiché la legge prevede una franchigia di un milione di euro a testa, il Fisco potrebbe rimanere a zero.