“La Schlein non fa vincere le elezioni”: il parere dello storico

“La Schlein non fa vincere le elezioni”: il parere dello storico

Ernesto Galli della Loggia, editorialista del Corriere della Sera, ha detto la sua sulla situazione politica attuale in Italia.

Se l’obiettivo di un partito è vincere le elezioni, Schlein non fa vincere le elezioni“. Questo il pensiero di Ernesto Galli della Loggia, storico ed editorialista del Corriere della Sera intervenuto oggi sulle colonne di Libero per dare il suo parere sulla situazione politica attuale in Italia.

“Penso che la mia opinione sia largamente condivisa all’interno dello stesso Pdha aggiunto Galli della Loggia -. La segretaria incarna una linea puramente movimentista, sempre presente ai comizi al fianco della Cgil, sensibile alle rivendicazioni delle minoranze di ogni tipo. È una linea minoritaria che non tiene conto di un dato: l’Italia è un paese conservatore. Di questo passo una sinistra incapace di parlare alla maggioranza può vincere solo approfittando degli errori marchiani della destra, com’è capitato spesso in passato”.

Il pensiero su Giorgia Meloni

Secondo Ernesto Galli della Loggia, “Meloni è forte perché intorno ha il vuoto“. L’editorialista ha anche tirato le somme del primo anno al potere della leader di Fratelli d’Italia: “Il premier fa molto bene in politica estera, direi che si sta quasi rivelando il suo campo di elezione. Dicevano che con lei l’Italia sarebbe finita ai margini, invece Meloni è apprezzata a Washington, ha saputo crearsi una legittimazione come leader credibile e affidabile anche in Europa“.

Lo conferma – afferma lo storico – il rapporto costruito con la presidente della Commissione Ue von der Leyen o con il presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber. Partecipa ai vertici internazionali con piena dignità, vedendo anche accolto il senso delle sue richieste come sui migranti. Più volte, con la sua azione, sconfessa di fatto alcune posizioni passate della sua stessa parte politica. Anche per questo è venuto per lei il momento, se ci riesce, di volare più alto“.

“Il premier – conclude su questo tema della Loggia – deve indicare al Paese la novità storica che il suo ruolo attuale rappresenta, e mostrarsene consapevole indicando le mete. Per far questo non bastano le dichiarazioni più o meno estemporanee alla stampa. Serve una narrazione complessa che tenga insieme il passato e il futuro, e che sappia parlare agli italiani. Ci vogliono gli intellettuali“.