Forte esplosione a Beirut. Una colonna di fumo si è alzata verso il cielo della capitale del Libano.
BEIRUT (LIBANO) – Forte esplosione a Beirut, in Libano. Secondo quanto riportato da Reuters, le detonazioni sarebbero state due nei pressi del porto della capitale libanese. I primi dati relativi al bilancio parlano di più di cento morti e migliaia di feriti. Centinaia di palazzi sono stati danneggiati dalla violenta esplosione, alcuni sono stati distrutti.
Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione sarebbe partita da una nave che trasportava un carico di fuochi d’artificio. E da questa si sarebbe innescata la seconda detonazione in un deposito chimico. Ricostruzione smentita dalle autorità locali che hanno specificato come ad esplodere siano state tonnellate di nitrato di ammonio.
La detonazione avrebbe coinvolto anche il quartier generare dell’ex premier Saad Hariri. Esplosione avvenuta alla vigilia del processo sull’assassinio di Rafik Hariri.
Le cause dell’esplosione
L’esplosione è legata quindi a 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio che erano state confiscate anni fa e che si trovavano in un deposito nei pressi del porto. A causare l’esplosione potrebbero essere stati i lavori di saldatura. Da una scintilla potrebbe essersi scatenato l’inferno.
Aria tossica, le autorità invitano a lasciare la città. Dichiarato lo stato di emergenza
Nelle ore successive le autorità hanno allertato la popolazione residente informando della presenza di sostanze tossiche nell’aria. L’invito è quello a lasciare la città. Intanto in città è stato dichiarato lo stato di emergenza per due settimane.
Forte esplosione a Beirut, il bilancio. Più di 130 morti, anche una donna italiana tra le vittime
Per quanto riguarda il bilancio, si contano più di cento morti e migliaia di feriti. Sono in corso le ricerche dei dispersi con molte persone che in questo momento si trovano sotto le macerie. E tra questi ci dovrebbero essere diversi vigili del fuco con il Governo che ha annunciato il lutto nazionale per la giornata di mercoledì 5 agosto.
Al 6 agosto il bilancio parla di 137 morti e cinquemila feriti, con le operazioni di ricerca dei dispersi ancora in corso. Secondo fonti della Farnesina, riportate da RaiNews24, ci sarebbe anche un’italiana di 92 anni tra le vittime.
Ferito un militare italiano
Tra i feriti anche un militare italiano in modo lieve. Gli altri soldati in missione in quel Paese sono sotto shock ed hanno avuto bisogno delle cure mediche. Come riferito dall’Ansa, la Farnesina si è attivata “per prestare ogni possibile assistenza ai connazionali presenti in Libano e continua a monitorare la situazione“.
“Per noi era una normale giornata di lavoro, stavamo preparando tutto ciò che serviva per la prossima attività […]. I soccorsi sono stati quasi tempestivi nonostante le strade non erano al massimo della praticabilità. È stato bello vedere la colonna del contingente italiano di Unifil quando sono venuti a prenderci. Siamo arrivati in base verso l’alba, vedere l’alba è l’inizio di un nuovo giorno”.
Esplosione a Beirut, le indagini: arrestato direttore del porto
Nell’inchiesta relativa alla disastrosa esplosione a Beirut, le autorità hanno arrestato il direttore del porto della città. L’uomo si aggiunge alla lista degli altri sedici che già erano stati arrestati nei giorni scorsi. Si tratta di impiegati e personale del porto.
Scontri a Beirut
Tra il 6 e il 7 agosto è andata in scena una grande manifestazione che ha visto centinaia di persone manifestare contro le autorità locali. I manifestanti hanno raggiunto la zona del parlamento, dove avrebbero lanciato pietre contro gli uomini delle forze dell’ordine. La polizia ha disperso la folla ricorrendo al lancio di lacrimogeni.
Per i manifestanti, come emerso chiaramente in occasione della visita di Macron, la tragica esplosione rappresenta il simbolo della corruzione e del malgoverno.
Nuovi scontri sono andati in scena nella giornata dell’8 agosto, con i manifestanti che hanno occupato i palazzi del potere. Migliaia di persone sono scese in strada per manifestare contro le autorità locali. La manifestazione si è trasformata in una vera e propria guerriglia urbana. Il bilancio della giornata di tensione è di un morto, un poliziotti, e oltre 170 feriti.
Aoun: “Possibile azione esterna”
Il presidente libanese, Michel Aoun, non ha escluso l’ipotesi di un’azione esterna. Non dovrebbe essere aperta, comunque, un’indagine internazionale per chiarire meglio quanto successo a Beirut.
Dimissioni premier Diab
Le proteste hanno portato alle dimissioni del premier Diab e del resto del Governo. L’annuncio è arrivato in diretta televisiva.