Senatori e deputati a rischio espulsione dal M5s. Crimi: “I dissidenti sono fuori”.
ROMA – Senatori e deputati a rischio espulsione dal M5s. Il voto in Parlamento sul Governo Draghi ha spaccato il Movimento e una cinquantina di esponenti potrebbero uscire definitivamente dal partito.
La decisione definitiva spetta ai probiviri, ma Vito Crimi sta spingendo per arrivare in tempi brevi all’espulsione. Un braccio di ferro destinato a durare per diversi mesi. I dissidenti, infatti, sono pronti a fare ricorso per cercare di rimanere nel Movimento e cercare la scalata al direttorio.
Probiviri spaccati
La decisione sull’espulsione sta alimentando tensione all’interno del Movimento. Come riportato da La Repubblica, il provvedimento dovrà essere deciso da tre persone: la ministra Fabiana Dadone e i consiglieri veneti Jacopo Berti e Raffaella Andreola. Per autorizzare la cacciata degli esponenti serve l’unanimità.
Accordo che non sembra esserci in questo momento all’interno del collegio: “Noi siamo indipendenti – ha annunciato Raffaella Andreola – non ci siamo riuniti e l’espulsione dei dissidenti non è una nostra priorità […]. Ritengo che sia opportuno sospendere tutte le attività ordinarie in attesa che vengano ricostruiti tutti gli organi del M5s“. Dichiarazioni che sembrano delegittimare il capo politico e che spingono per chiudere il prima possibile la questione del direttorio e subito dopo si ritornerà a parlare dei vaccini.
Barbara Lezzi intenzionata a candidarsi al direttorio
Direttorio che tra i candidati potrebbe vedere anche Barbara Lezzi. Una delle dissidenti del Senato ha annunciato la sua intenzione di correre per arrivare al vertice del partito pentastellato.
Candidatura sostenuta da Alessandro Di Battista. Una sua elezione, sicuramente, potrebbe cambiare la linea del Movimento dal punto di vista politico. Le decisioni saranno prese nelle prossime ore, ma, ad oggi, l’espulsione dei ribelli sembra essere davvero lontana nonostante il forte pressing dell’attuale capo politico Vito Crimi.