L’Unione europea ha adottato un nuovo quadro temporaneo per fornire aiuti alle imprese europee colpite dalla crisi economica legata alla guerra in Ucraina.
L’invasione della Russia in terra ucraina ha reso la situazione economica europea estremamente più complicata. L’aumento del prezzo dell’energia, di carburanti, gas e materie prime. Queste sono solo alcune delle conseguenze dirette della guerra in Ucraina. Per ovviare alla crisi che sta già iniziando a colpire le imprese europee, affaticate dopo due anni di crisi pandemica, l’Ue ha varato un nuovo quadro temporaneo volto ad aiutare le imprese in difficoltà.
“Dobbiamo mitigare l’impatto economico di questa guerra e sostenere aziende e settori gravemente colpiti. E dobbiamo agire in modo coordinato. La Commissione consentirà agli Stati membri di utilizzare la flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato per far fronte a questa situazione senza precedenti, proteggendo nel contempo la parità di condizioni nel mercato unico”. Queste le parole della vicepresidente dell’Unione europea, Margrethe Vestager.
La vicepresidente europea ha commentato inoltre le conseguenze che la situazione ucraina sta causando in Europa, specie per quanto riguarda l’economia e le imprese. “Le sanzioni adottate dall’Ue e dai suoi partner internazionali hanno gravemente colpito l’economia russa. Queste sanzioni incidono anche sull’economia europea e continueranno a farlo nei prossimi mesi”. Questo il commento di Vestager, che ha inoltre asserito che il quadro temporaneo varato dall’Ue “consentirà agli Stati membri di concedere aiuti di importo limitato alle imprese colpite dall’attuale crisi o dalle relative sanzioni e controsanzioni russe, garantire che sufficiente liquidità rimanga disponibile per le imprese” tramite le banche “e compensare le imprese per i costi aggiuntivi sostenuti a causa dei prezzi eccezionalmente elevati di gas ed elettricità”.
Gli aiuti previsti per le imprese
Ci sono tre tipi di aiuti previsti dal quadro Ue. Il primo riguarda le imprese del settore agricolo, dell’acquacoltura e della pesca, che potranno ricevere fino a 35mila euro dagli Stati. Il secondo punto è legato alle imprese degli altri settori, che potranno ricevere dagli stati fino a 400mila euro. “Questo aiuto – ha spiegato Vestager – non deve necessariamente essere collegato a un aumento dei prezzi dell’energia”. Inoltre, “può essere concesso in qualsiasi forma, comprese le sovvenzioni dirette”.
L’ultimo punto, invece, riguarda il sostegno diretto alla liquidità, per mezzo di garanzie che lo Stato dà alle banche, affinché queste continuino a fornire prestiti alle imprese. L’aiuto complessivo, per ogni impresa, non può andare oltre il 30% dei costi ammissibili. Il tetto massimo è 2 milioni di euro. Tale quadro sarà in vigore per tutto il 2022, ma c’è la possibilità che venga prorogato.