Everest, sette morti in una settimana: la vetta è sovraffollata
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Everest killer, sette morti in una settimana: la vetta è troppo affollata

SH_ambulanza

Sette morti in una settimana sulla cima dell’Everest. Tra le cause dei tanti decessi potrebbe esserci il sovraffollamento e la lunga attesa per completare la scalata.

Everest, sette morti in una settimana. È drammatico il bilancio delle persone che hanno perso la vita su una delle vette più prestigiose per gli scalatori di tutti il mondo.

Bonus 2024: tutte le agevolazioni

Morti sull’Everest, tra le cause potrebbe esserci il sovraffollamento della vetta

Secondo gli esperti la causa dei tanti decessi, decisamente sopra la norma, sarebbe il sovraffollamento.

Nei giorni scorsi sul web è diventata virale la foto che immortale almeno trecento scalatori alle prese con una delle avventure più suggestive ed emozionanti per gli amanti della montagna.

Proprio l’elevato numero di scalatori in marcia verso la vetta avrebbe causato i tanti decessi ad alta quota. Tra le cause principali delle morti c’è il malore legato all’altitudine. Nonostante il mese di maggio sia il periodo più popolare per lanciarsi nell’avventura, il meteo ha concesso poche giornate adatte, rendendo difficile la sopravvivenza e la scalata.

In queste condizioni, a causa dell’affollamento, sono state registrate fino a due ore di attesa per riuscire a iniziare la scalata fino alla vetta dell’Everest. Due ore trascorse in altitudine in condizioni non ottimali prima dell’ultimo sforzo fisico e psicologico.

La posizione dell’ufficio turistico nepalese

L’ufficio del turismo del Nepal ha voluto fermamente smentire la notizia secondo cui le morti sarebbero state causate in maniera anche indiretta dall’affollamento sulla montagna.

Gli esperti hanno però voluto evidenziare come la notizia potrebbe non essere così infondata come i vertici del turismo nepalese vogliono fari intendere.

L’opinione degli esperti

Secondo i dati riportati dal Messaggero, che cita diversi esperti, a un’altezza di più di ottomila metri sul livello del mare ogni respiro contiene appena un terzo di ossigeno rispetto a quello che si trova ad altezza zero. Sopravvivere a lungo in quelle condizioni insomma non è cosa facile, anzi.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 31 Maggio 2020 11:19

Il leader di Forza Nuova Roberto Fiore fermato dalla Digos

nl pixel