Duro scontro tra i parlamentari pugliesi M5s e il premier Conte sullo scudo penali. Di Maio attacca: “Se provochi un disastro ambientali, paghi”.
ROMA – E’ iniziato lo scontro tra i parlamentari pugliesi del M5s e il premier Conte. Come abbiamo anticipato questa mattina, era in programma un incontro per valutare la possibilità di reintrodurre lo scudo penale ma questa volta esteso non solo a Taranto. Un vertice non andato a buon fine visto che gli esponenti grillini hanno ribadito il bisogno di confermare l’eliminazione dell’immunità. Toni molto duri a Palazzo Chigi anche se i diretti interessati parlano di un “dialogo costruttivo“.
La giornata, però, non sembra essere finita. Il ministro Patuanelli sta incontrando i senatori dei pentastellati per capire la loro posizioni. I colloqui sono in corso e nelle prossime ore ci potrebbe essere la decisione definitiva anche se la strada sembra essere in salita.
Gli scenari
Gli scenari sembrano essere diversi anche se ancora non possiamo ipotizzarne uno preciso. La reintroduzione dello scudo penale potrebbe essere votato in Parlamento con Italia Viva che ha già presentato due emendamenti sull’immunità.
Questo voto rischia di spaccare la maggioranza. M5s, infatti, dovrebbe dire di no mentre Iv e PD, con l’aiuto della destra, vanno per il sì. L’ex Ilva rischia di di essere il vero scoglio da superare per questo governo giallo-rosso.
Di Maio ribadisce il no allo scudo penale
Ai microfoni del programma ‘Fuori dal coro’ Luigi Di Maio ha ribadito la posizione dei grillini su questa vicenda: “Piacerebbe a tanti imprenditori avere una norma simile ma per me se provochi un disastro ambientale devi pagare“.
E poi avvisa gli alleati di governo: “Sarebbe un problema enorme se i due partiti dovessero presentare emendamenti a favore dello scudo. Se cominciamo con gli sgambetti, Renzi è quello che ha più da perdere“. Conclusione sulla nazionalizzazione: “Significherebbe dalla vinta ad ArcelorMittal. Devono restare qui. Andremo in giudizio contro di loro“.