F1: intensità e sostenibilità nel mirino per proteggere i protagonisti
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Direttore: Alessandro Plateroti

F1: intensità e sostenibilità nel mirino per proteggere i protagonisti

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Come la F1 sta affrontando le sfide di un calendario intensivo e le implicazioni sul benessere del personale.

La F1 è un universo complesso, un caleidoscopio di attività che sfugge alla vista del grande pubblico. Dietro le quinte, una moltitudine di professionisti lavora incessantemente, in un tourbillon di attività che inizia ben prima del weekend di gara e continua anche quando le luci dei riflettori si spengono. Questa realtà richiede sforzi immani, soprattutto in termini di logistica e gestione del personale, che vanno ben oltre la semplice preparazione delle vetture.

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La logistica nascosta della F1: oltre la corsa

Alla fine di ogni gara, quando i media distolgono lo sguardo, il paddock si trasforma in un vivace centro operativo. Qui, il personale si affanna nel montare, spostare e spedire attrezzature a destinazioni successive. Questa frenetica attività è fondamentale per il successo dell’evento, ma è anche un carico di lavoro che grava pesantemente sui team.

In particolare, i meccanici sono coinvolti in molteplici fasi di questo processo. Non si limitano a montare le vetture o a effettuare pit stop velocissimi; sono parte attiva nella costruzione e nello smantellamento dell’ambiente di gara. Queste operazioni, particolarmente massacranti in occasioni di gare consecutive o triple header, mettono a dura prova la resistenza fisica e mentale di questi professionisti.

Con l’introduzione del budget cap, i team non possono permettersi di aumentare significativamente il personale, una situazione che, combinata con un calendario fitto di 24 tappe, complica ulteriormente la gestione delle risorse umane. La F1 sta cercando di rispondere a queste sfide attraverso la razionalizzazione geografica delle gare, cercando di conciliare ecosostenibilità e vincoli finanziari, ma emerge prepotentemente la questione dello sfruttamento eccessivo del personale.

Sergio Perez, pilota di punta, ha sollevato preoccupazioni riguardo l’intensità del calendario, evidenziando l’impatto non solo sui piloti ma su tutto il personale, dai meccanici ai tecnici. L’appello di Perez per una maggiore efficienza e cura dei protagonisti ha risonanza nell’intero mondo della F1.

Verso soluzioni sostenibili: le proposte in campo

James Allison, direttore tecnico della Mercedes, ha rivelato l’avvio di discussioni interne sulla possibilità di stabilire regole per dare sollievo a una stagione estremamente impegnativa. Un’idea emergente è quella di limitare il numero di eventi per ogni membro del team, ad eccezione di piloti e dirigenti. L’ipotesi di un massimo di 20 gare per persona potrebbe permettere rotazioni interne limitate, ma efficaci, in linea con il budget cap.

La situazione è dinamica e la necessità di intervento diventa sempre più evidente. La F1 è in un processo di rapida evoluzione, che richiede nuove tutele per i componenti di uno sport radicalmente diverso da quello di pochi anni fa. La sfida attuale è bilanciare l’espansione del campionato con la sostenibilità delle risorse umane, un equilibrio cruciale per il futuro del motorsport.

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ultimo aggiornamento: 12 Dicembre 2023 20:09

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