Fabio Borini assicura: “In pochi lavoreranno più di me”

Fabio Borini assicura: “In pochi lavoreranno più di me”

Fabio Borini si racconta: “Al Chelsea sono partito dalle giovanili, davanti avevo giocatori come Drogba e vari campioni e sono riuscito ad insediarmi tra di loro”.

Intervenuto ai microfoni di Milan TV, Fabio Borini ha parlato del suo trasferimento al Milan, macchiato dallo scetticismo dei tifosi rossoneri: “Al Chelsea sono partito dalle giovanili, davanti avevo giocatori come Drogba e vari campioni e sono riuscito ad insediarmi tra di loro. A Roma sono arrivato in super sordina, in silenzio, avevo davanti Lamela, Totti, Bojan, Osvaldo. Alla seconda di campionato ero già titolare. Al Liverpool è stato simile. Solo al Sunderland potevo giocare tranquillo. Posso trarre insegnamento dai giocatori talentuosi ma in pochi lavoreranno più di me, questa è stata la mia forza principale“.

Fabio Borini, numero 11 e scaramanzia

L’11 l’ho scelto per vari motivi – ha spiegato Borini -, il doppio uno per essere sempre davanti agli altri. Sono arrivato ad un certo punto della mia maturità e il Milan mi sembrava la scelta giusta“.

Fabio Borini (fonte foto Facebook)

Fabio Borini al Milan, i motivi della scelta

L’attaccante italiano ha poi parlato della sua decisione di trasferirsi al Milan: “Sono stato tanti anni in Inghilterra ma sono italiano. Il Milan per un italiano è come il Real Madrid o il Barcellona per uno spagnolo e il Liverpool e United per un inglese. Ho giocato al Liverpool in Inghilterra, quando mi ha chiamato il Milan non potevo dire no. E’ di grande motivazione e stimolo tornare in Italia in un club come il Milan. Far parte di questo nuovo progetto è un orgoglio“.

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