Fase 2, in Germania risale l'indice di contagio. E se avesse ragione l'Italia?
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In Germania torna a salire l’indice di contagio. E se avesse ragione l’Italia?

Giuseppe Conte

Coronavirus, in Germania torna a crescere l’indice di contagio. E se la strada migliore per la fase 2 fosse quella indicata dal governo italiano?

Fino a poche ora fa la Germania, quella che al tavolo europeo era il nemico numero uno per la resistenza agli eurobond, era diventato il modello da seguire per la seconda fase dell’emergenza coronavirus. “In Germania è tutto aperto‘ è stato il mantra delle ultime quarantotto ore non di più. In Italia invece il governo, ascoltando il parere degli esperti, ha deciso di tirare il freno. Il primo bilancio era netto: il governo tedesco ha coraggio e ci tiene ai suoi cittadini, quello italiano no.

Sono bastate poche ore perché i filo-tedeschi abbassassero la voce e iniziassero vagamente a ritrattare le proprie dichiarazioni. Il poco tempo che ha impiegato l’indice di contagio a superare il il livello 1.

Giuseppe Conte
Fonte foto: https://www.facebook.com/GiuseppeConte64
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Coronavirus, in Germania torna a salire l’indice di contagio

In Germania c’è la stessa situazione che vige da settimane in Italia. La Merkel tira il freno, le amministrazioni locali accelerano. Il primo compromesso pende dalla parte delle amministrazioni, ma la Cancelliera continua a predicare prudenza.

A pochi giorni dalla ripartenza i tedeschi devono fare i conti con un problema non da poco. Ogni contagiato può contagiare a sua volta una persona. Questo per banalizzare la situazione in Germania alla luce del famoso R0. Attenzione, questo non significa che la Germania abbia fallito o abbia intrapreso una via sbagliata. Significa solo che i rischi ci sono e che il grande problema è legato al fattore tempo.

Gli effetti delle misure adottate sono tangibili ed evidenti solo con una quindicina di giorni di ritardo. Quando correre ai ripari potrebbe essere in effetti troppo tardi.

Coronavirus
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E se sulla fase 2 avesse ragione l’Italia?

I dati sembrano al momento indicare una via. Quella della prudenza. Quella che il governo italiano ha deciso di seguire facendosi carico anche delle critiche di milioni di persone che sognavano la libertà incondizionata a partire dal prossimo 4 maggio. E invece dovranno accontentarsi dei congiunti.

Ironia a parte, la sensazione è che per poter fare un bilancio serio delle decisioni assunte dai vari governi bisognerà ancora attendere. Sarà il tempo a dire se un atteggiamento più coraggioso avrebbe ridotto la quarantena o avrebbe avuto conseguenze catastrofiche sul sistema Italia.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 15:28

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