L’ad rossonero Marco Fassone è impegnato su più fronti: a novembre verrà presentato alla Uefa il piano per il voluntary agreement mentre entro ottobre 2018 andrà ripianato il prestito del Fondo Elliott. Parallelamente, si cercano nuovi ricavi.
Lo storico passaggio da Fininvest ai cinesi in seno alla proprietà del Milan ha visto la nomina a plenipotenziario rossonero di Marco Fassone, già alto dirigente di Juventus, Napoli e Inter. Yonghong Li, presidente del club di via Aldo Rossi, ha impiegato circa un miliardo di euro tra rilevamento della società dal gruppo Berlusconi, ripianamento dei debiti e primo mercato di rafforzamento della rosa.
Il finanziamento del Fondo Elliott
Per fare ciò, come noto, Yonghong Li ha chiesto e ottenuto un prestito da parte del Fondo Elliott: 303 milioni (180 alla Rossoneri Lux, 123 al Milan) da restituire entro ottobre 2018 con tassi di interesse molto alti. Come scrive il Corriere della Sera, l’obbiettivo a cui sta lavorando Fassone è quello di trovare la disponibilità di alcuni istituti di credito (tra cui Goldman Sachs) per rifinanziare il debito con un piano di rientro più a lungo termine.
Fair Play Finanziario
La prima scadenza a cui deve far fronte Fassone riguarda la presentazione del piano da presentare alla Uefa nel prossimo mese di novembre: l’ad del Milan presenterà agli organi del calcio continentale un plan per accedere al voluntary agreement. I rossoneri puntano molto sugli accordi commerciali in Cina al fine di aumentare i ricavi: a tal proposito, sembra che siano già stati trovati 6 sponsor. Tutto ciò in attesa che anche dal campo giungano risultati importanti: la qualificazione alla prossima Champions League è dirimente sotto questo punto di vista. Qualora la formazione diretta da Montella non centrasse questa obbiettivo, il Milan potrebbe vedersi costretto a procedere con almeno una cessione eccellente per non incombere nelle sanzioni previste dal FPF.