Fedez, l’audio con lo psicologo: “Volevo una carezza pubblica”

Fedez, l’audio con lo psicologo: “Volevo una carezza pubblica”

Il rapper e imprenditore Fedez, nome d’arte di Federico Lucia, parla del suo controverso audio con lo psicologo pubblicato online.

Fedez è una figura estremamente polarizzante del panorama italiano. L’artista, imprenditore e rapper è un vero e proprio asso della comunicazione: il suo podcast, Muschio Selvaggio, è il più seguito in Italia. L’album di Fedez uscito pochi mesi fa, Disumano, è stato acclamato e criticato moltissimo dagli esperti nel settore. Ebbene, l’ultima vicenda che ha toccato l’artista è stata estremamente triste e toccante, pur essendosi fortunatamente risolta: Fedez ha avuto un tumore, poi asportato. Il suo momento difficile è stato condiviso col mondo tramite i social. Proprio qui, il rapper ha deciso di postare delle conversazioni private con il suo psicologo, ed è stato molto criticato per averlo fatto. Queste le sue dichiarazioni a 105 Friends.

Le parole dell’artista

“Il mio tema è semplice: innanzitutto registrare le sedute è una cosa normalissima che si fa, pubblicarla un po’ meno. Io soffro di insonnia, mi sveglio molto presto la mattina, tipo alle 5, alle 6. Io non avevo mai riascoltato quell’audio, quella mattina me lo sono riascoltato e ho cominciato a piangere come un cretino, ha affermato Fedez.

“Un’altra cosa che c’è da dire è che le persone non fanno le cose per un solo motivo, le persone si mobilitano per una serie di motivazioni. Ovvio che in quello che ho fatto c’era anche la voglia di avere una carezza pubblica o di voler esorcizzare il male che ho provato, c’era questo ma c’era anche dell’altro. Quindi oggi leggere i giornalisti che mi danno del narcisista come se dicessero che sono un co….ne. Ecco, io cito George Bernard Shaw: ‘Non mi piace fare la lotta nel fango con i maiali, uno perché ti sporchi tutto, ma soprattutto perché ai maiali piace’, ha dichiarato il rapper.

Fedez

“Io sto cercando di tenere aperta la finestra della mia malattia – ha detto l’artista – per non dimenticare, quella finestra mi aiuta a rivalutare le priorità della mia vita, quindi riascoltando quell’audio per un attimo sono tornato indietro a quando ho scoperto di avere questo tumore e l’unica testimonianza che avevo era Google che mi diceva che sarei morto da lì a sei mesi, come capita sempre qualunque cosa di salute cerchi su Google”, ha continuato Fedez.

“Io nella seduta dico ‘Io non ho paura di morire, ho paura che i miei figli non si ricordino di me’ ed è una sensazione di dissociazione brutta, ti senti strano, dici ‘Non sto vivendo bene questa cosa’ e quindi dire ‘Guardate che se in questo momento anche solo una persona sta vivendo quella sensazione che anch’io l’ho vissuto e ne sono uscito più o meno decentemente’, forse ti fa sentire un po’ più su”, ha concluso l’artista.