Feltri, i dubbi su Giuseppe Conte: “Sbucato fuori dal nulla. Vizi e redditi…”

Feltri, i dubbi su Giuseppe Conte: “Sbucato fuori dal nulla. Vizi e redditi…”

Duro commento di Vittorio Feltri su Giuseppe Conte. Il ruolo in politica e anche i redditi dichiarati dal politico nell’ultimo anno.

Non è certo la prima volta che Vittorio Feltri si mostra decisamente duro commentando alcune vicende di attualità. In modo particolare quando si tratta di parlare dell’attuale leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Il giornalista, nel corso del suo ultimo editoriale su Il Giornale, ha risposto ad un lettore a proposito dei redditi dichiarati dal numero uno pentastellato e non solo.

Vittorio Feltri

Feltri, i redditi di Conte

Come accade negli editoriali di Feltri, il giornalista si è limitato a commentare e rispondere alle domande dei lettori. Nell’ultimo caso ai dubbi di un utente su Giuseppe Conte e i redditi dichiarati. La persona che si è rivolta alla nota penna dell’editoria italiana si è chiesto come fosse possibile per il leader del M5S avere un reddito, “riferito al 2022, di 24.359 euro lordi, equivalenti a un netto mensile inferiore ai 1.400 euro, dovendo mantenere un figlio, pagare bollette e tasse e conservando uno stile di vita tutt’altro che misero”.

Da qui la risposta del giornalista che ha premesso che non ama fare “i conti in tasca alla gente, neppure all’ex premier Giuseppe Conte”. Al netto di questa affermazione, però, ecco un primo affondo con sottolineatura al tenore di vita e a certi ‘viz'” del politico “come quello del soggiornare in hotel di lusso, da quando ha perso la poltrona di presidente del Consiglio a quando è stato eletto per la prima volta, questo è bene sottolinearlo, alla Camera”.

I dubbi sul ruolo di Conte

Secondo Feltri non andrebbe valutato il tenore di vita del politico, bensì un altro aspetto: “Giuseppe Conte è apparso sulla scena politica sbucando fuori dal nulla. Anzi, mi correggo, sono stati i grillini a scaraventarlo nell’agone, proponendolo all’opinione pubblica nonché agli alleati di governo, ossia alla Lega, quale persona illuminata, equilibrata, estranea alla politica, quindi sopra le parti, professionista non intenzionato neppure ad intraprendere una carriera all’interno delle stanze dei bottoni”.

Dopo aver riassunto la vita precedente di Conte, Feltri ha quindi rincarato la dose: “[…] Non è lecito forse chiedersi come abbia vissuto Conte in questi due anni, con un reddito basso. A mio avviso, sono affaracci suoi. Però è lecito domandarsi perché non sia tornato a fare il professore o l’avvocato dopo quella che, a suo stesso dire, sarebbe stata semplicemente una parentesi politica”.

L’affondo, però, è arrivato nella chiosa dell’editoriale: “Le Università e i Fori di tutta Italia piangono l’assenza di questo illustre professore (di cui nessuno ha mai letto né conosce le pubblicazioni) e di questo giurista brillante, che, «per spirito di servizio», ha scelto di fare per due anni il disoccupato attendendo pazientemente di tornare a fare quella cosa che pure – così faceva credere – proprio non gli interessa: la politica. E siamo sicuri che Giuseppe ci sorprenderà ancora, cioè ne potrà decimare ancora di voti“.