“Per appiedare Salvini”: Feltri smonta l’oscuro “disegno politico”

“Per appiedare Salvini”: Feltri smonta l’oscuro “disegno politico”

Il piano contro Matteo Salvini: Vittorio Feltri non le manda a dire e spiega quale “disegno politico” e strategia ci sarebbe verso il vicepremier.

Il caos trasporti, con le ultime vicende legate ai ritardi dei treni e agli scioperi, ha messo in una situazione delicata Matteo Salvini. Eppure, esattamente come dichiarato dal diretto interessato, dietro tale situazione ci sarebbe una sorta di “complotto” contro di lui. Una vicenda confermata, a quanto pare, anche dal pensiero di Vittorio Feltri.

Vittorio Feltri

Feltri, tutti contro Meloni e Salvini

Con la consueta modalità dei suoi editoriali per Il Giornale, Vittorio Feltri ha commentato le recenti vicende legate al caos dei trasporti e alle pesanti accuse verso Matteo Salvini.

Il giornalista ha sottolineato la sua posizione partendo dagli attacchi, in generale, ricevuti dagli esponenti di maggiore rilievo del Governo: “Questa opposizione, fin dalla nascita di questo governo si è distinta non per la capacità di proporre alternative politiche, ma per la continua e pressante richiesta di dimissioni dei ministri, richiesta fondata su motivi pretestuosi, vani, persino ridicoli”, ha tuonato subito Feltri.

“Ogni scusa è buona per sollevarsi contro questo o quell’esponente dell’esecutivo, nel tentativo di erodere la credibilità della maggioranza e quindi di Giorgia Meloni […]”.

Il “disegno politico” contro il vicepremier

Il pensiero di Feltri si è spostato su Salvini per il quale dopo l’assoluzione per il caso Open Arms “si è reso necessario scovare un altro motivo per bersagliarlo, attaccarlo, criticarlo, chiederne la testa”.

Il giornalista, pur ammettendo delle responsabilità del Ministro per quanto concerne alcune situazioni sui trasporti, non lo ritiene unico colpevole di tutti i mali. Anzi.

“Ritengo altresì che Salvini stia pagando a livello di immagine a causa di una serie di scioperi con i quali non si mirava a rivendicare un diritto o a fare presente qualche particolare esigenza, ma probabilmente a contestare e indebolire il leader della Lega in persona. Insomma, si è trattato spesso di scioperi pilotati, facenti parte di un disegno politico e di una strategia politica finalizzata a fare apparire Salvini quale ministro inadeguato, da rimuovere appunto, poiché reo della presunta paralisi dei trasporti e del Paese […]”.

Secondo Feltri non sarebbe “affatto inverosimile l’ipotesi dei sabotaggi. A mio avviso, è credibile che dietro i ritardi ci sia un preciso piano politico per screditare il capo del dicastero dei Trasporti […]”.