Ferdinando Carretta, la storia dell’omicidio familiare 

Ferdinando Carretta, la storia dell’omicidio familiare 

Nel 1989 Ferdinando Carretta uccise i suoi genitori e il fratello minore. Il motivo? Voleva impossessarsi dell’eredità familiare.

Ad oggi Ferdinando Carretta è tornato ad essere libero dopo aver trascorso nove anni in una comunità ed altri sette in un “Opg” ovvero un Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Caretta, quando fu indagato per la storia dell’omicidio familiare, fu ritenuto incapace di intendere e volere.  

La storia 

La storia risale al 1989, anno in cui Ferdinando Carretta mise in atti un delitto familiare, condotto per ragioni insignificanti. Caretta nacque a Parma nel 1962. È il protagonista di una vicenda giudiziaria che fa parte dell’elenco dei casi di cronaca nera che hanno suscitato più scalpore in Italia. 

Nel 1989, all’ età di 27 anni, uccise i suoi genitori e il fratello minore. Il motivo di questo gesto? Voleva impossessarsi dell’eredità familiare. Una vicenda analoga riguarda il caso di Pietro Maso, un altro efferato killer di Verona che nel 1991 uccise in suoi genitori per accedere all’eredità. 

L’omicidio plurimo familiare risale al 4 agosto 1989. Era estate, e a Parma, in via Rimini 8, Ferdinando Carretta decise di mettere in atto il suo folle piano. Uccise tutta la sua famiglia a colpi di pistola, nessuno ebbe scampo: madre, padre ed il fratello più piccolo di quattro anni. 

Secondo alcune testimonianze, i rapporti tra Ferdinando e la sua famiglia erano piuttosto tesi. Dopo aver ucciso la sua famiglia, Carretta nascose i corpi nella discarica di Viarolo, una frazione in provincia di Parma. 

I cadaveri scomparsi

Ma i cadaveri delle vittime non furono mai ritrovati, come anche l’arma del delitto utilizzata dal colpevole. Dopo averli uccisi, Ferdinando raccontò in paese che la sua famiglia aveva deciso di trasferirsi. Per dieci anni le bugie del killer furono prese per vere. 

Nel frattempo, l’assassino intascò l’eredità: si trattava di cinque milioni di lire. Carretta si trasferì a Londra, e soltanto nel 1989 venne alla luce il misfatto. Grazie ad un controllo di routine di un poliziotto, la verità venne fuori: nel 1998 Ferdinando Carretta confessò il delitto, e decise anche di raccontare la vicenda al noto programma “Chi l’ha visto?” 

Durante l’intervista confessò: “Ho preso quella pistola e ho sparato ai miei genitori e a mio fratello. Un atto di follia. Un atto di follia completa.” Ma a distanza di parecchi anni, il caso presenta ancora dei punti oscuri: dove sono i corpi mai ritrovati? E dove si trova l’arma del delitto

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