La Ferrari SF-25 mostra segnali positivi in fase di trazione, ma perde terreno per via della perdita di carico e dell’eccessivo degrado gomme
A Shanghai, la Ferrari SF-25 cercava conferme dopo i miglioramenti tecnici annunciati. Le prime tornate hanno offerto spunti interessanti: la trazione meccanica dell’auto si è rivelata uno dei punti di forza, permettendo ai piloti di guadagnare stabilità e spinta in uscita curva.

Una Ferrari con spunto, ma manca continuità
La strategia scelta è stata quella di una singola sosta, possibile grazie alla discreta resistenza delle gomme medie. Tuttavia, nella prima parte di gara, Leclerc ha subito il passo più lento di Hamilton, suo nuovo compagno di squadra, che gli ha impedito di esprimere il vero potenziale del pacchetto. Un dettaglio apparentemente marginale che si è trasformato in un ostacolo significativo.
Poi, l’episodio che ha cambiato tutto: un contatto tra Leclerc e Hamilton in curva 1 ha causato un danno aerodinamico alla vettura numero 16, con una perdita stimata di 20-30 punti di carico. Da lì in avanti, la SF-25 ha iniziato a mostrare segni evidenti di difficoltà.
Il degrado e il carico aerodinamico svuotano le ambizioni
Nella seconda metà di gara, i problemi si sono acuiti. Con le gomme hard, la Ferrari ha sofferto un degrado eccessivo, perdendo ritmo rispetto alla concorrenza. Verstappen, con una Red Bull in ripresa, ha superato agevolmente entrambe le vetture italiane, mentre le McLaren hanno mantenuto un passo più costante senza nemmeno spingere al massimo.
Nonostante l’ottima fase di trazione, l’efficienza aerodinamica della SF-25 si è rivelata insufficiente nelle curve veloci e nei rilanci con sterzo ancora aperto. Le analisi dei dati mostrano chiaramente come la vettura perda stabilità dove invece la MCL39 guadagna terreno.
Alla fine, ogni sforzo è stato vanificato da una decisione post-gara: la squalifica ufficiale per irregolarità ha tolto punti preziosi, chiudendo il weekend nel peggiore dei modi. Con un doppio zero e il morale a terra, la Ferrari torna da Shanghai con l’urgenza di reagire.