Il presidente Mattarella depone la corona d’alloro sull’altare della Patria e va ad Acerra.
Il 25 aprile è la festa della Liberazione, data decisa dal governo provvisorio di Alcide de Gasperi nel 1946 come ricorrenza della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. La guerra non finì il 25 aprile. I partigiani avevano liberato già molte zone d’Italia. Ma si scelse questa data perché fu il giorno in cui nazisti e fascisti furono cacciati da Milano e Torino.
Dopo due anni di pandemia tornano i festeggiamenti nelle piazze italiane per il 77esimo anniversario della liberazione. A Milano ci sarà la solita festa dell’Anpi e a Roma il corteo delle associazioni partigiane sarà congiunto con Ucraini in Italia per ribadire l’importanza della libertà e della resistenza, di ieri e di oggi. “Noi senza se e senza ma siamo con il popolo aggredito, cioè l’Ucraina. Sono molto pragmatico e sono convinto che la resistenza ucraina deve essere aiutata in tutti i modi. Anche per questo confesso di non aver capito come si possa celebrare la resistenza negando il diritto a resistere” ha sottolineato il leader di Azione Carlo Calenda.
Non sono mancati però gli striscioni anti Nato e contro l’invio di armi, messaggi pacifisti ma anche che invocano una contrarietà all’intervento della Nato e la fornitura bellica a Kiev. Come a Roma è apparso il manifesto di Rifondazione comunista “Basta guerre, contro Putin e contro la Nato”.
77esimo anniversario della Liberazione: la cerimonia di Mattarella
Il presidente della Repubblica Mattarella questa mattina ha deposto la corona d’alloro all’altare della Patria rendendo omaggio al milite ignoto. Più tardi, il presidente è atteso ad Acerra, la cittadina nel napoletano dove nell’ottobre del 1943 subì l’eccidio nazista dove in un solo giorno morirono 88 persone. Questa “città fu profondamente segnata dai combattimenti e dalle rappresaglie delle truppe naziste” ricorda il presidente. Contadini famiglie si mobilitarono contro le deportazioni di alcuni uomini da parte delle truppe nazifasciste. La feroce repressione da parte dei tedeschi costò la vita di tantissime persone.
Nel suo discorso per la Festa della Liberazione Mattarella fa un appello di pace in questo giorno così importante per la nostra storia. “Fu un’esperienza terribile che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli”.