Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca risponde a Salvini dopo le critiche per i festeggiamenti a Napoli dopo la vittoria della Coppa Italia.
Con un video pubblicato sulla propria pagina Facebook, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha risposto alle critiche di Matteo Salvini sui festeggiamenti e gli assembramenti a Napoli dopo la vittoria della Coppa Italia.
Di seguito il video pubblicato da Vincenzo De Luca sulla propria pagina Facebook.
Festeggiamenti a Napoli per la Coppa Italia, De Luca risponde a Salvini: “Tre volte somaro”
Nella prima parte della sua conferenza stampa De Luca ha fatto il punto della situazione sui festeggiamenti a Napoli affermando che le stesse scene si sarebbero verificate in ogni città di Italia.
“Cari amici eccoci al nostro incontro settimanale. Dobbiamo dedicare qualche nostro pensiero a un somaro politico che ha ripreso a ragliare […]. Mi riferisco ad alcuni commenti che sono stati fatti dopo la festa dei tifosi del Napoli dopo la vittoria della Coppa Italia da parte degli Azzurri […].
Verso mezzanotte tifosi del Napoli hanno fatto una manifestazione di gioia, episodio che sarebbe successo in tutta Italia e in tutto il mondo. Voglio ricordare che in altre città del Paese, penso a Torino, in occasione di una partita della Juve ci sono stati morti e feriti in piazza […]. Siccome è capitato a Napoli l’episodio, il cafone ha ritenuto di fare dei commenti”.
“Se si permette di aprire bocca dopo il 2 giugno significa che ha la faccia come il fondoschiena”
De Luca ha poi elencato i tre motivi per i quali il leader della Lega Matteo Salvini avrebbe torto nell’attaccarlo per quanto accaduto a Napoli.
“Io ritengo che quel cafone politico abbia dimostrato di essere tre volte somaro. Primo, perché se uno organizza il 2 giugno una manifestazione a Roma contro ogni disposizione anti-assembramento […] in totale disprezzo con le norme di sicurezza insieme con la Vispa Teresa e si permette di aprire bocca significa che ha la faccia come il fondoschiena. Tra l’altro usurato […].
Poi è doveroso ricordare a questo somaro geneticamente puro che l’obbligo di garantire il rispetto delle norme nazionali riguarda il ministero dell’Interno e il Prefetto. Il Presidente della Regione non c’entra niente. Infine siamo di fronte ad atti di volgare sciacallaggio. Se noi avessimo adottato lo stesso criterio di strumentalità […] avremmo dovuto dire parole di fuoco nei confronti di altre realtà del Nord dove si sono registrati morti a migliaia“.