Il presidente della Camera, del M5S difende la misura del suo partito.
Roberto Fico è intervenuto a difendere il reddito di cittadinanza «perché non si tratta di una misura assistenzialista ma che protegge la dignità delle persone». Nonostante ciò, Fico sottolinea che «possa essere migliorato nell’attuazione pratica». Intervistato da La Stampa il presidente della Camera si schiera con il suo partito e con il provvedimento promosso all’inizio di questa legislatura ma che viene attaccato per le sue debolezze e le migliaia di truffe che ha portato.
Sul lavoro, Fico condivide le parole del Papa: «Il lavoro è il principale argomento della nostra Repubblica. Non a caso un provvedimento proposto dal M5s è il salario minimo a 9 euro lordi all’ora a norma di legge per impedire lo sfruttamento dei giovani. E per le donne va favorita la parità anche a livello di stipendi». Il presidente della Camera entra nella campagna elettorale difendendo i temi portati avanti dal Movimento 5 stelle come reddito di cittadinanza e salario minimo.
Fico chiude a presidenzialismo e bicamerale: ci sono temi più urgenti
Secondo il presidente della camera bassa, «i partiti devono raccogliere la sfida. Il prossimo Parlamento dovrà impegnarsi per colmare i divari e alzare i salari” ammonisce. Poi riafferma l’obiettivo del partito: “una forza progressista come il M5s si applicherà fino in fondo contro le diseguaglianze, affinché il Paese cresca in modo uniforme da nord a sud e anche nelle zone svantaggiate del centro-nord».
Inoltre, chiude al presidenzialismo proposto dal centrodestra. Secondo Roberto Fico si tratta di una “soluzione semplice a un problema complesso”. Inoltre, un uomo solo al comando “non corrisponde all’Italia.” Per quanto riguarda l’agognata autonomia da parte di alcune regioni, invece, per Fico «rischia di aumentare il divario tra le Regioni». Temi che però non hanno la priorità al momento, secondo il presidente della Camera il prossimo governo dovrà concentrarsi sui temi più urgenti come quello energetico e crede che non sia il momento per una bicamerale, come ha proposto Meloni.