Le “figlie ribelli” degli oligarchi russi amici di Putin

Le “figlie ribelli” degli oligarchi russi amici di Putin

Alcune figlie degli oligarchi russi vicini a Putin si stanno distanziando dalle azioni del presidente russo. Tra queste, Sofia Abramovich e Ksenia Sobchak.

La guerra in Ucraina non accenna a fermarsi. Le bombe continuano a cadere sulle città, distruggendo ospedali – come a Mariupol – e minacciando tutta l’Europa, come nel caso della centrale nucleare di Zaporizhzhya. La sofferenza del popolo ucraino traspare dalle immagini e dai tremendi video provenienti dalle metropolitane, dai bunker e dalle case del popolo ucraino, ormai devastato da questa terribile guerra che nessuno, tranne il leader russo, voleva. Ora che l’orrore e le atrocità continuano, le figlie degli oligarchi russi vicini a Putin stanno prendendo le distanze dalle azioni terribili del loro Presidente.

Chi sono le “figlie ribelli” degli amici di Putin?

Ci sono tante donne che stanno facendo sentire la loro voce sui loro profili social, facendo capire al loro pubblico che non sono d’accordo con i crimini di guerra del loro presidente. Pur essendo le loro famiglie estremamente legate ai palazzi del potere, e pur essendo le loro fortune estremamente connesse alle azioni del presidente nel passato, la forza e il coraggio di queste giovani donne nel parlare apertamente delle malefatte del loro presidente è encomiabile.

Roman Abramovich

Eppure c’è chi ha dovuto ritrattare, probabilmente per mano del padre. Parliamo di Sofia Abramovich, figlia del magnate russo Roman Abramovich, ex presidente del Chelsea. Tutti i post anti-Putin postati dalla donna classe ’97 su Instagram sono spariti. Prima aveva commentato la guerra postando: “La Russia vuole la guerra con l’Ucraina”, per poi correggere il tiro: “Putin vuole la guerra contro l’Ucraina”. Successivamente, aveva detto: “La bugia più grande e di maggior successo della propaganda del Cremlino è che la maggior parte dei russi sta dalla parte di Putin”. Tale pensiero oggi non è più visibile.

Tra queste donne c’è anche Maria Yumasheva, 19 anni, la nipote dell’ex presidente della Russia Boris Eltsin nonché erede di Valentin Yumashev (business attualmente tra i consiglieri di Putin). Lo fa tramite una bandiera dell’Ucraina accompagnata da un cuore spezzato, il quale da solo basta per far capire a tutti da che parte stia. Il post è stato pubblicato il 24 febbraio, all’inizio dell’invasione russa. Poi, il nulla.

Anche Ksenia Sobchak fa parte di questa lista di speciali donne. Figlia di Anatoly Sobchak, politico scomparso nel 2000, nonché primo sindaco di San Pietroburgo eletto democraticamente. Mentore politico di Putin nonché di Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza. Conduttrice televisiva, attrice e giornalista, proveniente da San Pietroburgo, si è espressa in opposizione alla guerra. Ha inoltre dato il suo totale supporto alla madre, la senatrice Ljudmila Narusova, tra gli unici due componenti della Duma contrari all’invasione. “Orgogliosa di te e preoccupata per te”, ha scritto la figlia Ksenia su un post che si può ancora vedere in quanto online.