L’Italia giocherà a Wembley contro l’Inghilterra: nella storia disputare una finale in casa non ha però sempre portato bene.
Sono passati ben 71 anni dal ‘Maracanazo‘ ma non c’è brasiliano che non sappia cosa indichi questo termine. Il 16 giugno del 1950, allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro si giocava Uruguay-Brasile, ultimo atto di quell’edizione del Mondiale. Sembrava tutto fatto per la feste bianca (era così la maglia brasiliana fino a quella partita, poi diventa verdeoro), considerato che il Brasile nelle due partite precedenti si era sbarazzato con un 7-1 della Svezia e con un 6-1 della Spagna: accadde invece l’impensabile e l’Uruguay, in rimonta, vinse 2-1 trascinata da Schiaffino. Giocare in casa la finale di un Europeo o di un Mondiale non sempre ha portato bene: una buona notizia per l’Italia che giocherà la finale dell’Europeo 2020 contro l’Inghilterra a Londra, nel mitico stadio di Wembley.
Mondiali: le finali perse dalla squadre di casa
Otto anni dopo il Maracanazo, il Brasile vinse il suo primo titolo Mondiale battendo in finale la Svezia a domicilio. Trascinata da un giovanissimo Pelè, la Selecao vinse per 5-2 la finalissima giocata a Solna proprio contro la formazione scandinava.
Furono 2 le reti messe a segno da Pelè in finale, una doppietta la segnò anche Vavà, l’ultimo gol brasiliano portò invece la firma di Zagallo.
Europei: le finali perse dalla squadre di casa
Passando dai Mondiali agli Europei, nel 2004 tutti ricordano l’incredibile impresa compiuta dalla Grecia allenata da Otto Rehhagel. Nessuno alla vigilia avrebbe scommesso un centesimo sulla nazionale ellenica che invece vinse la finale di Lisbona proprio contro il Portogallo: 1-0 il risultato finale con gol di Charisteas. Quello era il Portogallo di Figo, Deco, Rui Costa e di un giovanissimo Cristiano Ronaldo.
Il Portogallo si è rifatto nel 2016 vincendo a Parigi l’Europeo in finale proprio contro la Francia. A decidere la partita fu un gol di Eder ai tempi supplementari.